Norme scritte in modo troppo complesso, così si spalanca la strada a multe ingiuste ai camionisti

Ci sono norme scritte in modo talmente complesso da lasciare spazio a interpretazioni diverse spalancando così le strade al pericolo che le decisioni giuridiche non siano più coerenti con la normativa stessa. Un problema particolarmente noto alle aziende di autotrasporto, costrette spessissimo a chiedere chiarimenti sulle più svariate infrazioni, a partire dai tempi di guida e di riposo, fino ad arrivare al trasporto di merci pericolose. Una realtà “denunciata” a più riprese in passato e riportata all’attenzione generale dai responsabili di Siak azienda di riferimento per chi è chiamato a gestire dati tachigrafici, “dotata” di un team di legali specializzati proprio in materia di tachigrafo. E chiamati, sempre più spesso, ad affrontare casi di imprenditori dell’autotrasporto costretti a “fare i conti proprio con le zone d’ombra della normativa”, come evidenzia un comunicato diffuso dai responsabili di Siak Sistemi per riaccendere i riflettori sul problema, partendo da un dato inconfutabile: la “sempre più alta richiesta di un’assistenza esterna di tipo legale che sostenga le aziende nella corretta interpretazione delle norme in materia di autotrasporto, e che permetta loro di prevenire possibili violazioni”,

risultato di una “complessità normativa che si può ripercuotere anche sugli organi di controllo, per cui diventa fondamentale, in caso si ricevano delle sanzioni, avere un punto di riferimento che possa chiarire se la sanzione è corretta o se ci sono le basi per un eventuale ricorso”. Una situazione in cui, per di più “si sono susseguite numerose sentenze di segno opposto nel confermare o annullare verbali relativi a eccessi di velocità accertati tramite le risultanze del tachigrafo”, destinata a ingarbugliare ancor di più una matassa che è possibile sbrogliare solo “quando le risultanze tachigrafiche vengono utilizzate per richiedere l’annullamento di sanzioni per eccesso di velocità basate su rilievi di autovelox, con gli estratti dello strumento tachigrafico e del satellitare installati sul mezzo di trasporto che possono permettere ai giudici di smentire le misurazioni degli autovelox, dimostrando così l’innocenza del conducente e accogliendo il ricorso dell’azienda”.