Alis Magazine, è la comunicazione la strada maestra per far crescere trasporti e logistica

“Quando abbassiamo il livello di comunicazione in termini di quantità e di qualità, i “non detti” acquisiscono forza e vigore in maniera esponenziale.” E’ un messaggio fortissimo e attuale oggi più che mai (in un’era in cui “siamo sempre più nel mondo della comunicazione, anche se sempre meno nella comunicazione” come ha detto un saggissimo saggista americano, Wrihght Morris) quello riassunto in poche parole da Pietro Trabucchi, psicologo membro del Dipartimento di neuroscienze, biomedicina e movimento dell’Università di Verona e docente al  Mip Politecnico di Milano per la formazione manageriale e imprenditoriale. Parole destinate a far riflettere su una realtà ormai purtroppo consolidatissima: quella che vede un sempre maggiore “vuoto di pensieri intelligenti”,  capaci di far riflettere, di far comprendere all’intero Paese la vera realtà, colmato da un “pieno” di parole spesso vuote, spessissimo dimostrazione solo di ignoranza, ma destinate, proprio nel “silenzio dell’intelligenza”, a trovare spazio, visibilità e, purtroppo, credito. Una realtà che sono in molti contribuire a creare e rafforzare: dalla politica (che spesso annovera esponenti che, solo pochi decenni fa, ai tempi di Enrico Berlinguer e di Giorgio Almirante, in Parlamento o in Senato avrebbero potuto entrarci giusto per portare su un vassoio dei caffè) alle  trasmissioni televisive in cui gli ospiti sanno mediamente poco o nulla, fino alle tante realtà nate per rappresentare le più svariate categorie, per tramandare l’importanza di un’attività, per difenderne gli interessi, per far comprendere il loro ruolo nel “sistema Paese”. Realtà associative, anche importanti, incapaci a volte di comprendere l’importanza, il valore della comunicazione. Valore che appare invece da sempre chiarissimo ai responsabili di Alis, Associazione logistica dell’intermodalità sostenibile, cresciuta esponenzialmente negli anni grazie anche alla scelta strategica di puntare sulla comunicazione. E pronta a proseguire nella sua crescita associativa ed editoriale insieme, come se fossero due binari paralleli. Una “cultura “ della comunicazione come strumento di crescita propria e dei propri associati, ma anche degli interlocutori, a partire dal mondo politico, confermata una volta di più dall’uscita del nuovo numero di settembre di Alis Magazine , “nuovo progetto editoriale che si rivolge ad addetti ai lavori, professionisti, istituzioni, a chi vive e lavora su strada, per mare o su ferrovia, ma anche a tutti coloro che sono interessati a conoscere qualcosa in più su un comparto così strategico per l’intero Paese”, come è stato presentato il magazine che “propone approfondimenti sul mondo del trasporto e della logistica, dell’economia, della formazione, dell’Europa, dell’attualità e dell’innovazione per diffondere una sana cultura del trasporto in Italia” e che da oggi è disponibile non più solo online (clicca qui per scaricarlo e leggerlo) ma anche in edicola. Una nuova iniziativa per fare comunicazione, che significa allo stesso tempo informazione e formazione, con i riflettori puntati “sull’attuale scenario politico ed economico con un focus sulle sfide che l’Italia e l’Europa dovranno affrontare nei prossimi anni, alle dinamiche del nuovo esecutivo europeo, alle prospettive di crescita del settore turistico italiano post-pandemia, passando per le opportunità offerte dal nuovo regolamento Ten-T, che posiziona l’Italia al centro delle reti transeuropee di trasporto”. Mettendo sotto la lente d’ingrandimento, come si legge fin dall’editoriale firmato da Guido Grimaldi, “ la necessità di continuare a perseguire obiettivi di neutralità carbonica lasciando però alle imprese la possibilità di essere sane e non limitate da una regolamentazione molto rigida per poter così conciliare la sostenibilità ambientale con quella economica e sociale”. Sostenendo, in modo intelligente, un settore, quello dei trasporti e della logistica in Italia, che, scrive sempre Guido Grimaldi, “anche durante tutta l’estate ha avuto un ruolo cruciale, garantendo la continuità dei mercati e sostenendo lo sviluppo del turismo, un pilastro fondamentale per l’economia europea. Anche nei mesi più caldi, quando altre attività rallentano, i trasporti merci e passeggeri hanno mantenuto il nostro Paese in movimento, dimostrando ancora una volta la loro importanza strategica per l’intera economia”.

6 risposte a “Alis Magazine, è la comunicazione la strada maestra per far crescere trasporti e logistica

  1. Gli imprenditori che sanno guardare “oltre”, che sanno guidare le proprie aziende verso nuovi traguardi sono i primi a puntare sulla comunicazione. Alis è guidata da un “signor” imprenditore, a capo di un colosso come Grimaldi, che queste cose le sa meglio di chiunque altro….

  2. Non è certo un caso se Alis ha continuato e continua ad acquisire associati, in moto casi di assoluto prestigio, mentre altre con correnti stanno facendo da tempo i conti con associati che se ne vanno…

  3. Recentemente ho sentito il responsabile della mia associazione affermare che “sono ben altre le priorità”. Sono uscito dall’incontro con una sola certezza: che la mia associazione dovrebbe, come priorità, cambiare il segretario…

  4. Leggendo questo articolo, che evidenzia – era ora! – la straordinaria importanza della comunicazione per la crescita di qualsiasi tipo di associazione (solo un idiota può affermare il contrario) ho provato un grande orgoglio: quello di far parte di una federazione, la Fai, Federazione autotrasportatori italiani, guidata da un presidente nazionale, Paolo Uggé, che più – e prima – di qualsiasi altro esponente del settore ha compreso il ruolo strategico della comunicazione, per “fare pressione” su chi “decide”, per guidarli a trovare le migliori soluzioni in modo che i politici quasi sempre a digiuno in materia – fate poche eccezioni (vedi l’ex ministro delle Infrastrutture e dei trasporti Pietro Lunardi…) potessero adottare soluzioni corrette e utili a chi fa trasporti, logistica…. Un presidente capace di “far finire” le istanze della categoria sulle pagine dei più importanti quotidiani nazionali, nei tg Rai e Mediaset, in Internet. Se non avessimo avuto un presidente come lui – augurandoci continui a restare al volante an cora a lungo – avremmo ottenuto i risultati che sono sotto gli occhi di tutti?

    • Lunardi l’unica competenza che aveva era nelle infrastrutture e non nei trasporti, ma casualmente era forse il migliore per via del suo sottosegretario. Senza polemica e contro attacchi inutili, per una volta che sia una mi si dice cosa ha fatto di concreto? Perché io ricordo solamente che fece con quel governo l’accordo per autostrade che obbligava lo Stato a pagare autostrade fino a fine mandato anche per grave colpa. Tipo trentaduemiliardi di euro. Ed infatti dopo il ponte Morandi, ci siamo bevuti scuse e correzioni, ma nulla e’ successo nonostante i morti dovuti palesemente per mancata manutenzione. Si ricordo anche che introdusse la patente a punti, per poi ammettere lui stesso di fregarsene dei limiti, così come che con la mafia bisognava conviverci, forse visto tanti amici di partito condannati in via definitiva. Questo settore e’ su un binario morto proprio perché si va avanti a circondarsi di gente che ci fa finire sui grandi media…bene, bravi e poi?!

  5. Beh, certo, se paragonato ad altri ministri capaci di veri e propri miracoli, come per esempio attraversare un tunnel non ancora costruito, Pietro Lunardi deve apparire ben poca cosa. Ma certi “vecchi” partiti su simili fenomeni purtroppo non possono contare. Al massimo hanno avuto un ingegnere che grazie a un progetto di “tracimazione controllata” ha al massimo salvato vite umane da un’alluvione. Pochissima cosa rispetto a quello che sanno fare certi esponenti della “nuova politica” che probabilmente hanno avuto il voto da Alessandro e da gente come lui che amano sparare sentenze ma poi, invitati a esibire le prove, si dimenticano, chissà perché, di lasciare un commento…. Vero signor Gabanella? Si ricorda delle sue sue fake news sulle fantomatiche “sedi nei Paesi dell’Est” di una “vecchia” associazione di categoria (i cui responsabili, sapendo quel che fanno e dicono, stimavano e stimano assai l’ingegner Pietro Lunardi)?

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