Figli di una mobilità minore: 3000 paesi costretti a perdere per strada la vocazione turistica

Figli di una mobilità minore. Facendo il verso a una celebre opera teatrale portata poi sul grande schermo – Figli di un Dio minore, ambientato in un istituto per sordomuti e interpretato da un’attrice realmente sorda- potrebbe essere questo il titolo per l’ultima indagine realizzata da Confcommercio. Già perché l’analisi dimostra, numeri alla mano, come siano proprio i piccoli centri delle aree interne (oltre 3800 che rappresentano circa la metà dei comuni italiani e comprendono quasi un quarto della popolazione, poco meno di 14 milioni di residenti, situati per la maggior parte in zone rurali in particolare del Meridione e con una popolazione principalmente sotto i 5 mila abitanti) a “soffrire di una serie di svantaggi in termini di mobilità che ne limitano l’accesso ai servizi essenziali e la crescita di attività economiche”. Ma c’è anche un’altra ragione per cui il titolo “preso in prestito” dall’opera teatrale e dal film che ha visto come protagonista William Hurt, sembra calzare a pennello: la sordità. Quella di chi puntualmente fa orecchie da mercante alle richieste di collegamenti migliori anche per i paesi più piccoli, “territori con potenzialità di sviluppo, soprattutto per il turismo”, come afferma l’indagine di Confcommercio realizzata in collaborazione con Isfort, con l’augurio che il messaggio, questa volta, venga ascoltato. Continua a leggere