Inchiesta sui lavoratori sfruttati nei trasporti e nella logistica: oltre al danno arriva la beffa?

L’inchiesta fatta partire dai magistrati della Procura della Repubblica Milano per fare luce sui molti punti oscuri che da anni ormai riguardano l’ intermediazione di manodopera nel settore dei trasporti e della logistica, con un sistema di appalti e sub appalti che, secondo gli investigatori, “complice” l’utilizzo di cooperative pronte a fare da i serbatoi di manodopera da sfruttare sottocosto, avrebbe permesso a diversi grandi gruppi industriali di evadere l’Iva, sta “costando cara” a migliaia di lavoratori ancora assunti nel limbo delle scatole cinesi costruite proprio “usando” la “scorciatoia delle coop”? La risposta è sì, almeno secondo i rappresentanti dei sindacati S.I. Cobas e Adl Cobas, secondo i quali proprio in seguito alle indagini sarebbe avvenuta “una lunga serie di cambi-appalto finalizzati a introdurre nuove aziende e riducendo il numero dei fornitori presenti, coinvolgendo centinaia di piccole società di trasporto e le loro migliaia di dipendenti molti dei quali non si sarebbero visti pagare dalle “ società uscenti” le ultime mensilità, le spettanze di fine rapporto e i Tfr”. In pratica oltre al danno la beffa? Una situazione inaccettabile che i responsabili dei sindacati hanno ribadito alla vigilia dello sciopero nazionale di 48 ore del settore logistico e trasporto merci indetto per lunedì 24 e e martedì 25 giugno. Una protesta contro le “ condizioni lavorative e i licenziamenti tra i motivi dello sciopero logistica”, come denunciano i rappresentanti sindacali, sottolineando che “gli effetti dell’inflazione continuano a colpire i salari di milioni di lavoratori, con un peggioramento costante del potere di acquisto in seno agli operai che non può che spingere a lottare per nuove rivendicazioni che sappiano migliorare la qualità delle condizioni di vita generali a partire dai posti di lavoro”.