Mezzi subacquei autonomi: la missione di Saipem e Fincantieri con obiettivo sicurezza e soccorso

Mezzi subacquei autonomi capaci di dialogare con altre unità di superficie (o a loro volta realizzate per muoversi sott’acqua) da impiegare nell’ambito della sorveglianza e del controllo di infrastrutture critiche sommerse oltre che in attività di soccorso. E’ questo che si vede all’orizzonte dai ponti di comando di Fincantieri, unico complesso cantieristico al mondo attivo in tutti i settori della navalmeccanica ad alta tecnologia, di Saipem, leader globale nell’ingegneria e nella costruzione di infrastrutture per il settore energetico onshore e offshore, oltre che dal quartier generale della Marina Militare italiana, protagoniste di un memorandum d’intesa sottoscritto proprio in previsione di una cooperazione commerciale e industriale per progettare e realizzare i nuovi veicoli, promuovendo e sviluppando le eccellenze nazionali nel settore dell’Underwater.

Un memorandum, siglato a Palazzo Marina, sede dello Stato maggiore della Marina militare, da Claudio Cisilino, responsabile dell’area Strategia aziendale e innovazione di Fincantieri, da Mauro Piasere, direttore operativo per il settore Robotica e soluzioni industrializzate di Saipem e dall’Ammiraglio di squadra Giuseppe Berutti Bergotto, sottocapo di Stato maggiore della Marina militare, che ha posto le basi, come si legge in un comunicato diffuso dal gruppo cantieristico italiano, “per abilitare la partecipazione delle due società a programmi di rilevanza nel mercato italiano e internazionale nell’ambito della sorveglianza e controllo di infrastrutture critiche subacquee e alle attività di soccorso, mediante l’impiego di tecnologie specifiche complementari di Fincantieri e Saipem”, specificando che “la collaborazione prevede l’integrazione tra navi di superficie e sottomarini realizzati da Fincantieri e il programma di sviluppo dei droni “Hydrone” di Sonsub, il centro di eccellenza di Saipem che realizza tecnologie e soluzioni subacquee”. Saipem è infatti la prima società al mondo ad aver qualificato e commercializzato droni sottomarini residenti autonomi per attività di intervento e ispezione fino a 3.000 metri di profondità, progettati e industrializzati fra Marghera e Trieste, che sono già stati impiegati per le attività di controllo e manutenzione delle infrastrutture sottomarine nel mercato energetico offshore al servizio di importanti compagnie energetiche. Fincantieri si è posta al centro dei programmi di sviluppo della filiera dell’Underwater, con opportunità di business estremamente promettenti, anche grazie alla capacità di guidare un’efficace integrazione tra l’industria della Difesa e quella civile. Il Gruppo Fincantieri ha costruito dal 1929 a oggi 180 sommergibili, di cui 105 nel cantiere navale del Muggiano.”Con la firma del memorandum d’intesa”, conclude il comunicato , Fincantieri e Saipem intendono porsi come riferimento per la dimensione subacquea, la cui centralità strategica è sempre più evidente nel contesto geopolitico attuale”.