Il mondo dell’autotrasporto è pronto a investire per rinnovare le flotte e contrastare così l’inquinamento e se ci fossero più fondi e meno burocrazia a ostacolare il percorso delle imprese l’Italia vedrebbe sicuramente circolare su strade e autostrade camion più moderni e dunque più sicuri e meno inquinanti. E’ questa la fotografia che emerge dalle dichiarazioni fatte da Massimo Artusi, vicepresidente di Federauto con delega Truck&Van, in merito agli ultimi incentivi messi a disposizione dal Governo per il rinnovo delle flotte di mezzi pesanti. “Incentivi, per un importo di 25 milioni di euro, previsti dal fondo investimenti autotrasporto istituito dal Decreto n. 196/23 e gestito da Ram che sono andati esauriti in meno di una settimana”, ha affermato Massimo Artusi, evidenziando proprio come questo “significhi che le imprese di autotrasporto sono sempre più disposte a fare investimenti per il rinnovo tecnologico del parco quando ci sono, da un lato, incentivi pubblici in grado di accompagnare il settore nell’assecondare i target di sostenibilità definiti dalla normativa europea e, dall’altro, prodotti che rispondono alle necessità di missione che le imprese hanno come servizio”. Ragionamento che non fa una grinza, così come del resto appaiono difficilmente confutabili le segnalazioni in merito alle “ presenti criticità sempre più evidenti in termini di tempistiche di rimborso dopo le procedure di rendicontazione”, fatte sempre dal vicepresidente di Federauto con delega Truck&Van ma anche esponente del comitato direttivo dell’associazione dei dealer europei Aecdr, l’associazione dei concessionari e dei riparatori automobilistici europei. Criticità, prosegue Massimo Artusi, che non hanno comunque impedito che le risorse messe a disposizione venissero rapidamente assorbite dal mercato, in una dimensione sorprendente, pari al 100 per cento per i diesel (con rottamazione obbligatoria), al 130 per cento circa per i rimorchi e addirittura di oltre il 200 per cento per le alimentazioni di ultima generazione, in particolare per il Gnl/ Bio-Gnl”. A conferma del teorema secondo cui con adeguate condizioni il mondo dell’autotrasporto è pronto a fare la propria parte sulla strada della sostenibilità ambientale e della sicurezza stradale. “Il segnale è chiaro”, ha concluso Massimo Artusi, “le imprese iniziano a mettere in priorità gli investimenti per l’adeguamento tecnologico del parco, in un quadro in cui l’età media delle flotte dei veicoli commerciali leggeri e pesanti è tra le più elevate in Europa. Ma da sole non ce la fanno: hanno bisogno di un sostegno pubblico che sia più efficace sia in termini di risorse complessive sia di procedure di rimborso, prodotti credibili e funzionali e, infine, condizioni operative efficaci. Occorre quindi che il Governo acceleri i tempi per la messa in campo del nuovo Ecobonus – fondamentale per il rinnovo dei veicoli commerciali leggeri (e ovviamente del parco auto) – e che accolga le proposte della filiera dell’autotrasporto per aprire una nuova stagione di agevolazioni per l’adeguamento tecnologico delle flotte dei veicoli commerciali pesanti. Adeguamento di cui già sono noti i benefici effetti in termini ambientali, competitivi e di sicurezza”.