Diventare camionisti? Questi candidati hanno risposto sì. E spiegano perché l’hanno scelto

Da un lato  un gruppo di imprenditori del settore autotrasporto e logistica,  alla ricerca di nuovi autisti da assumere, per colmare i “vuoti” creati da vecchi dipendenti andati in pensione e, soprattutto, da giovani che non sembrano essere attratti da questa professione; dall’altra un gruppo di persone alla ricerca di un lavoro, convinte che mettersi al volante possa essere la strada giusta per costruirsi un futuro. A farli incontrare, una nuova “manovra” ideata e realizzata da Ebitral (l’Ente bilaterale trasporti e logistica creato dalla  Fai, Federazione autotrasportatori italiani, di Bergamo e dalle organizzazioni sindacali Filt – Cgil, Fit – Cisl e Uil trasporti del territorio) e “guidata”  fino al traguardo con la collaborazione dei responsabili del  Cesvip, Centro sviluppo piccola e media impresa, che hanno curato la selezione dei candidati in un “percorso” iniziato a luglio e appena concluso. Una “manovra” che prevede  un corso di formazione per  ottenere la patente C ed E e la Cqc, la carta di qualificazione del conducente, frequentando le lezioni e sostenendo gli esami gratuitamente,  abbinato a un contratto di lavoro della durata di un anno, per  consentire ai futuri conducenti non solo di fare esperienza diretta in azienda, ma di poter contare su uno stipendio fisso garantito.  Teatro del “primo incontro”, in vista del corso che scatterà il 6 novembre,  sono state le aule della sede della Fai, in via Portico 15 a Orio al Serio, dove il gruppo di aspiranti conducenti, 19, di età compresa fra i 23 e i 54 anni, ha incontrato i propri nuovi datori di lavoro,  titolari di 10 imprese di autotrasporto, associate alla Fai, che hanno deciso di investire  su questa nuova iniziativa. Un incontro preliminare, organizzato  per ripercorrere le tappe principali di questa nuova opportunità di “formazione stipendiata” che vedrà i 19 “studenti lavoratori” frequentare la sera le 160 ore di corso previste dopo aver fatto, durante il giorno,  esperienza diretta in azienda “ svolgendo principalmente  mansioni di magazzino, ma con la possibilità anche di salire in cabina di guida, affiancati da tutor esperti, per compiere le prime manovre rigorosamente nei piazzali”, come hanno sottolineato  Pasquale Salvatore, presidente di Ebitral e segretario Fit Cisl Bergamo, e Giuseppe Cristinelli, presidente di Fai Bergamo, evidenziando la particolarità e forse addirittura l’unicità della proposta di studio e lavoro stipendiato offerta da Ebitral che “dà una risposta vera al problema di garantire un salario anche durante la formazione” . Un’opportunità la cui importanza è stata ampiamente percepita dagli aspiranti conducenti, come ha spiegato Manuel Consonni, psicologo del lavoro che ha affiancato la direttrice del Cesvip Lombardia, Rita Porta, in questo progetto che ha coinvolto  complessivamente  117 candidati,  sottolineando come  quelli giunti al traguardo finale abbiano tutti “visto in questa opportunità numerosi valori aggiunti: la possibilità di costruirsi una professionalità; quella di inserirsi in un settore dove l’offerta di lavoro è altissima; il fatto di costruirsi un futuro a lungo termine, con un posto garantito nel tempo”. Grazie anche, come ha aggiunto Rita Porta, “all’importanza e serietà delle aziende che hanno scelto di assumere i candidati,  imprese  di autotrasporto che rappresentano il fiore all’occhiello della categoria”. Cosa ha invece “fermato” altri candidati “persi per strada” lungo la selezione? “La poca disponibilità soprattutto a stare fuori casa per più giorni” come ha spiegato ancora Manuel Consonni, provocando un cenno d’assenso di uno dei candidati più giovani, 28 anni, che al titolare dell’azienda nella quale si appresta  a entrare a lavorare ha chiesto di non stare lontano da casa per più di uno o due giorni a settimana. Per vedere la fidanzata ma anche per non accumulare troppo stress che, ha confermato lo psicologo del lavoro chiamato a fare la selezione, “con questo mestiere, con ore al volante in mezzo al traffico sempre più caotico,  è altissimo: 8 , in una scala da 1 a 10”.  Uno stress ampiamente compensato però dalle buonissime aspettative economiche, con stipendi nettamente superiori a quelli percepiti per altri mestieri, che hanno  sicuramente pesato nella scelta di diversi iscritti:  operai provenienti dalla “catena di produzione” e autisti di piccoli mezzi decisi a fare compiere un salto di qualità alla propria busta paga; ma anche giovani senza alcuna esperienza lavorativa, semplicemente  attratti da questa professione. Un lavoro  che in molti non vogliono fare, ma fortunatamente con  più d’una eccezione: persone  che forse, come ha concluso Giuseppe Cristinelli”, questo mestiere desideravano da tempo di poterlo fare, senza però avere le possibilità di affrontare i costi della formazione, attorno ai 4000 euro. Un costo che grazie al progetto di Ebitral è svanito, con l’aggiunta di un posto di lavoro garantito e, se ci saranno le giuste motivazioni, destinato a  durare  a lungo”. 

Una risposta a “
Diventare camionisti? Questi candidati hanno risposto sì. E spiegano perché l’hanno scelto

  1. Quando per un mese sarete usciti di casa alle tre, rientrati alle diciotto e parcheggiato il sabato mattina con la partenza dopo quarantacinque ore precise. Quando scoprirete che dovete fargli da contabili e magazzinieri ovviamente a pari paga. Ma soprattutto che vi possono addebitare per legge fino a cinquemila euro di danni mi fate sapere se le prospettive economiche sono buonissime e se lo sono se coprono i rinnovi che vi dovete pagare nel vostro tempo libero?! grazie

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