Sensori sui camion per vedere i ciclisti, anche l’avvocato consigliere comunale li “condanna”

Sui banchi del consiglio comunale di Milano, nelle file dell’opposizione, siede un giovane esponente di Fratelli d’Italia, Riccardo Truppo, che di professione fa l’avvocato ma che nelle “aule”di Palazzo Marino non ama tanto indossare la toga da legale e pronunciare arringhe, quanto piuttosto quella della pubblica accusa per formulare dure requisitorie. Come quella pronunciata sul “caso” scatenato dalla delibera con la quale il Comune di Milano ha deciso di imporre ai mezzi pesanti l’obbligo dei sensori, per il cosiddetto angolo cieco, per poter continuare a circolare all’interno dell’Area B (praticamente tutto il territorio della città). Un obbligo, entrato in vigore lunedì 2 ottobre, già “ messo sul banco degli imputati, processato e condannato” dai responsabili della Fai, la federazione autotrasportatori italiani, che tramite il proprio studio legale  hanno inoltrato una diffida al sindaco di Milano, Giuseppe Sala  e all’assessore alla Mobilità, Arianna Censi, chiedendo di sospendere immediatamente i divieti, e che ora vede schierarsi contro la delibera anche il rappresentante di Fratelli d’Italia. Un consigliere comunale- avvocato pronto, nel suo intervento nell’ultima seduta, a denunciare come il provvedimento non solo non fornisca chiarezza a chi lavora ma sia destinato a non portare alcun risultato in termini di sicurezza. “Comune e Giunta nel cercare di mettere una pezza a un problema grave come quello della sicurezza dei ciclisti ha introdotto l’obbligo su carta dei kit di sensori per “vedere” anche negli angoli ciechi, ma la domanda è: quali strumenti stiamo chiedendo di adottare? Sturmenti omologati dall’Unione europea che pare che sul mercato non ci siano? E’ questo il modo per fornire chiarezza a chi vuole lavorare in città o siamo solo di fronte a un pezzo di carta che non porterà a nulla che non tutelerà la sicurezza di nessuno?”.Parole di condanna per quella che a molti è apparsa e appare sempre più come l’ennesima “manovra politica” per dimostrare di “fare qualcosa”, ma concretamente inutile (come del resto denunciato anche dai responsabili legali di Fai che hanno ritenuto “il provvedimento non solo illegittimo sotto il profilo giuridico, ma anche inefficace relativamente all’obiettivo prefissato di miglioramento della sicurezza stradale, e pesantemente vessatorio nei confronti del settore autotrasporto”), una manovra che anche per l’opposizione a Palazzo Marino va fermata immediatamente. Per dare strada, come ha concluso proprio Riccardo Truppo, a scelte che possano davvero tutelare la sicurezza dei ciclisti, e non solo, sulle strade: “piste ciclabili messe in sicurezza, piani sicurezza, campagne di sensibilizzazione rivolte ai giovani”. Altrimenti si rischia di sembrare persone messe a decidere su argomenti di cui non sanno nulla.

4 risposte a “Sensori sui camion per vedere i ciclisti, anche l’avvocato consigliere comunale li “condanna”

  1. “Telecamere e sensori sui camion? Questa e’ la via da seguire. Ne è assolutamente convinto il presidente Paolo Ugge'”. Cito testualmente da un articolo di questo blog del 30 agosto 2023. Non dieci anni fa. Ma ribadisco, questi personaggi come i politici seguono il vento e probabilmente, a seguito di un ondata di buon senso e critiche costruttive dagli associati, ha capito che era meglio fare retromarcia. Ma il problema è chi ancora gli dà credito. Perche’ queste posizioni il Fai doveva prenderle prima, molto prima, non il giorno dell’obbligo. Ma capisco, deve essere difficile fare continuamente da cuscinetto tra istituzioni e associati, urlando ma non facendo mai nulla. Oramai e’ tardi, c’era da proclamare prima sette giorni di fermo a Milano dei mezzi pesanti, solo per fargli capire il valore del nostro lavoro. A supermercati vuoti e ciclabili incomplete vedevate come facevano marcia indietro. Oramai e’ tardi, e con queste giravolte e tempistiche si perde di credibilita’. Ma tanto al Fai che gli interessa, come il Sistri mica pagano loro. Ah vi anticipo che il reddito di cittadinanza e’ stato tolto, trovate altre denigrazione o magari per una volta che sia una contestate in sui contenuti!!

  2. Secondo me questo signor Gabanella ha problemi con il Suo ego e dovrebbe farsi vedere da un esperto. È così accecato che non riesce neppure a comprende ciò che legge. Eppure sulla vicenda “angolo morto” e sugli strumenti da installare la Fai ha preso una posizione così chiara che chi non la comprende deve porsi qualche domanda sul proprio grado di comprensione e da dove questa situazione deriva. Altro non commento anche perchè le affermazioni del suddetto sono così lontane dalla realtà che si faticano molto a comprenderle. Due notizie: sul Sistri il commento è totalmente lontano dalla realtà. Se esiste una federazione che lo ha avversato questa è la Fai. Sostenere che strumenti che facilitino l’attività del conducente mi pare così ovvio. Certo che vanno coniugati con i tempi e le modalità. Purtroppo non sono dotato del dono della preveggenza e quindi gli interventi sono conseguenti a quando certe iniziative vengono rese note. Si faccia vedere Gabanella e si dia pace. A Lei non devo proprio nulla! Coloro che mi possono giudicare sono coloro che fanno parte della federazione che ho l’onore di presiedere. Mi spiace che non riesca a comprendere. ma questo è un Suo problema. Si riguardi!

    • Io mi farò vedere per l’ego, lei vada in pensione, che se un mese dichiara una cosa e il mese dopo ne dichiara un’altra il problema di apparire ridicolo ed incoerente è suo, mica mio. Ma in fondo è tipico dei politici fare gli equilibristi nelle dichiarazioni, a seconda di come gira il vento. Prima si dichiara favorevole, poi con ottimo tempismo vi dichiarate contrari. Non prima, ma la settimana stessa che li attuano. Geniale. Visto anche che come volevasi dimostrare sono inutili, visto l’ultimo incidente. Ma lei che ne sa dalla sua comoda poltrona?! La grande differenza tra me e lei è che io faccio la pratica, e lei la teoria. Tanta teoria. Troppa teoria. Venga a subire le scelte e le mancate posizioni sue e di quelli come lei, e poi parli con cognizione di causa.

  3. Una domanda al signor sindaco e alla signora assessora di Milano: negli ultimi 10 anni quanti ciclisti hanno perso la vita e quanti sono rimasti feriti in incidenti “provocati” da camion e quanti ciclisti sono morti o hanno subito ferite in incidenti causati da auto e moto? Sulla base di questa risposta sarà possibile avviare nuovi ragionamenti…

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