Gruppo Bracchi, i “Bubka” della logistica: a ogni sfida alzano l’asticella e la superano sempre

C’è stato un campione nella storia del salto con l’asta capace di stabilire nel corso della propria carriera ben 35 nuovi record mondiali. Il suo nome è Sergej Bubka e la sua incredibile capacità di alzare ogni volta l’asticella, aggiungendo un nuovo incredibile traguardo da raggiungere, è diventata leggenda. Nel mondo dell’autotrasporto c’è un gruppo che in qualche modo ricorda questo straordinario campione: è il Gruppo Bracchi, colosso logistico con head quarter nel Bergamasco e una dozzina di hub distribuiti tra Italia, Polonia, Slovacchia e Germania, capace di alzare ogni anno l’asticella dei propri bilanci. Un’impresa riuscita anche nel 2022 concluso con ricavi in crescita a quota 189 milioni di euro e un più 19 per cento sull’anno precedente che ha permesso di “alzare l’asticella” anche degli investimenti, con 5,9 milioni di euro spesi in tecnologie di automazione e informatiche e il rinnovo del parco mezzi di trasporto, aprendo nel corso dell’anno altri 40 mila metri quadri di magazzini, portando così le superfici coperte gestite direttamente a livello europeo a 350 mila metri quadri. Nuovi straordinari successi, ma che il gruppo “made in Bergamo” considera, esattamente come avrebbe fatto il leggendario campione ucraino, un nuovo punto di ripartenza alla caccia di nuovi primati. Con la prossima “asticella” fissata a un’altezza siderale: 200 milioni di euro di ricavi. Una sfida che il gruppo Bracchi punta a vincere già nel 2023, come conferma Umberto Ferretti, ingegnere amministratore delegato di Bracchi. “Il primo trimestre del 2023 è partito bene, puntiamo a superare la quota simbolica dei 200 milioni di ricavi entro fine anno nonostante le attuali turbolenze sui prezzi, sui costi dell’energia e delle materie prime”.E questo grazie di una strategia di gara risultata sempre vincente: “Contiamo di espanderci grazie alla nostra capacità di costruire servizi personalizzati per i clienti, che sono sempre più orientati all’outsourcing. Non solo: investiremo in nuove aperture nella logistica, che porteranno con sé anche la crescita nei trasporti. Negli ultimi due anni abbiamo posto le basi per una organizzazione sempre più efficiente e dal respiro internazionale anche grazie all’integrazione dei servizi con le sedi acquisite di Sorbolo, nel Parmense, che ha permesso di espandere la storica specializzazione nei trasporti eccezionali con soluzioni di trasporto tecnico pesante fino a 80-100 tonnellate; ma anche di Bassano del Grappa, nel Vicentino, dove la crescita del reparto fashion è stata repentina grazie alla customizzazione dei servizi”. Nuovi obiettivi da raggiungere anche grazie a un sempre maggior coinvolgimento aziendale sui temi del green perché, conclude l’Ad del Gruppo Bracchi, “la crescita è figlia anche di un continuo investimento nel rinnovamento dei mezzi di trasporto. È infatti in costante adeguamento il nostro parco mezzi in ottica ecologica e scegliamo tutto ciò che va nella direzione della riduzione del carbon footprint. Il nuovo hub di Castrezzato (nel Bresciano), certificato “Leed Gold”, ne è un esempio”. Una crescita che ha contraddistinto anche la forza lavoro nelle sedi italiane di Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna e nelle sedi estere di Germania, Polonia e Slovacchia dove oggi sono 650 i “full time equivalent” (con una percentuale di oltre l’85 per cento, per i contratti a tempo indeterminato) con una significativa crescita della componente femminile, che oggi conta il 36 per cento della “popolazione aziendale” e della “voce” under 35, salita dal 29 al 33 per cento. Un percorso di crescita che ricorda quello di uncampionissimo del salto con l’asta capace di dominare la scena per quasi 20 anni sulle pedane di europei, mondiali e olimpiadi.