Il grande viaggio verso le vacanze estive 2023 è già iniziato, almeno “sulla carta, individuando le mete e magari prenotandole, e indica già una strada ben precisa: quella che porta alla vita all’aria aperta, alla vacanza in campeggio. Un’indicazione emersa chiaramente dai dati presentati dai responsabili di Faita-Federcamping a Riva del Garda in occasione di Hospitality – Il Salone dell’Accoglienza. Numeri, illustrati nel corso dell’incontro “Turismo open air in Italia: tendenze e prospettive”, organizzato dalla stessa associazione, che a oggi vedono “a livello nazionale una crescita del 10-15 per cento del settore all’aria aperta, che si tradurrà in oltre 12 milioni di arrivi, contro i 10,7 milioni nel 2022, con un fatturato, indotto compreso, di 5,5 miliardi di euro”, come ha affermato il presidente di Faita-Federcamping, Alberto Granzotto, sorridente di fronte a cifre che certificano come “l’onda di crescita del turismo all’aria aperta non si sia arrestata nonostante sul settore continuino a gravare comunque gli aumenti dei costi energetici, le incognite sul futuro delle concessioni demaniali nonché l’urgenza di ricostituire il capitale umano disperso a causa del Covid e ridotto a meno della metà nell’arco di due anni. Se il buongiorno si vede dal mattino, il 2023 nasce carico di promesse”, ha proseguito sempre Alberto Granzotto che analizzando la “corsa al campeggio” nei dettagli ha voluto evidenziare come “mentre l’open air conferma il suo primato assoluto in ambito balneare, sono soprattutto il lago e la montagna, a far registrare le performances più incoraggianti”. Come del resto messo nero su bianco nello studio di settore presentato da Andrea Agazzani di Thrends durante il convegno a conferma che “il potenziale c’è tutto”. Un potenziale (confermato anche da Fabio Poletti, presidente di Faita-Federcamping Trentino secondo cui nella regione “la prospettiva di ulteriore crescita per i 2023 è confermata nell’ordine del 10 per cento”) da sfruttare a condizione che ora risulti vincente an che un’altra “corsa” quella a “reperire personale professionale, ‘dirottato’ dal Covid verso altri settori durante i lockdown” come ha concluso Alberto Granzotto accendendo i riflettori sul “tema del lavoro e della formazione dei nostri collaboratori che sarà un elemento centrale per non sprecare questa occasione di crescita”.