Patente revocata a vita a chi “uccide” al volante sotto l’effetto di alcol o droga?

“Sospendere la patente di guida per uno o due anni a un guidatore che si è messo  alla guida drogato o ubriaco, consapevole di esserlo e che così facendo ha causato incidenti con morti e feriti non basta: ci sono diverse associazioni che riuniscono le vittime dei pirati della strada che chiedono la revoca vita e nei casi più  gravi di infrazioni stradali ritengo sia una richiesta che debba essere considerata”. Ad affermarlo è il ministro delle Infrastrutture e trasporti Matteo Salvini che, ospite   alla presentazione del rapporto Dekra sulla sicurezza stradale avvenuta all’indomani della tragedia di Alessandria, dove un giovane nordafricano sotto l’effetto di alcol è fuggito a un controllo delle forze dell’ordine finendo fuori strada e provocando la morte di quattro passeggeri,  ha detto di voler convocare  un tavolo sul Codice della strada prima della fine dell’anno,  sottolineando che è necessario “intervenire sulle sanzioni non tanto economiche e penali ma sulle sanzioni in termini temporali. Chi guida ubriaco marcio o drogato è  un potenziale assassino” ha aggiunto Matteo Salvini, ribadendo di fatto quello che milioni d’italiani, soprattutto se genitori, vanno ripetendo da anni, trascorsi però senza che nessun governo intervenisse e lasciando che la strada sulle strade compiuta da delinquenti drogati o ubriachi proseguisse. Il neo ministro ora interverrà davvero? E, soprattutto, nel caso dovesse trasformare le parole in fatti, provvederà anche a prevedere che ai peggiori delinquenti al volante,  pronti a mettersi al volante anche con la patente revocata (come già accaduto in passato) la possibilità di guidare venga tolta in modo definitivo lasciandoli dietro le sbarre?