Trenta chili di droga scoperti due anni fa al porto di Dover, in Inghilterra, all’interno di un camion che trasportava merce per conto di DB Schenker, colosso tedesco della logistica e dei trasporti: inizia qui la storia (giudiziaria) che nei giorni scorsi ha portato i magistrati della Sezione autonoma misure di prevenzione del Tribunale di Milano a disporre il controllo giudiziario per la filiale italiana di DB Schenker, oltre che per un’altra azienda, la Aldieri spa. Due società non indagate ma che, secondo l’inchiesta, si sarebbero rese responsabili, attraverso “esponenti muniti di potere decisionale” di “una condotta quanto meno gravemente negligente, per omesso controllo” mantenendo stabili rapporti d’affari con un presunto esponente della n’drangheta nonostante questo fosse stato condannato irrevocabilmente per associazione mafiosa e estorsione aggravata e fosse sottoposto a misure di prevenzioni personali patrimoniali. Presunto esponente della malavita calabrese la cui moglie guida Continua a leggere