Da una delle sue primissime esperienze lavorative, come organizzatrice di eventi sportivi, ha imparato che ogni concorrente deve avere le stesse opportunità per giungere per primo al traguardo, senza che qualcuno parta avvantaggiato, favorito da chi dovrebbe garantire la correttezza della gara e invece preferisce chiudere entrambi gli occhi. In altre parole che “la legge è uguale per tutti”, come le hanno insegnato i suoi professori a scuola. Concetti che, se applicati, potrebbero da soli bastare a “rimettere in strada” il Paese, guarendo problemi, come per esempio la concorrenza sleale ma anche l’evasione fiscale, Continua a leggere