Brivio & Viganò, l’azienda che ci ha trasportati verso un nuovo modo di distribuire le merci

Se su una parete nella sala d’ingresso della Brivio & Viganò, una delle più importanti imprese di trasporti e logistica d’Italia, dovesse essere scritta, come avviene con l’epigrafe nelle prime pagine di un libro, una citazione destinata a riassumere in una manciata di parole il “messaggio” più importante che quell’impresa vuol dare, quella frase potrebbe benissimo essere presa in prestito da Peter Ferdinand Drucker, scrittore, economista e docente americano: “L’unico modo per gestire il cambiamento è crearlo in prima persona”. Un insegnamento che i fondatori dell’impresa hanno perfettamente messo in pratica fin dal primo importante “esame” ai quali li ha sottoposti quella grandissima scuola che è il lavoro di ogni giorno: chiamati a “viaggiare” attraverso una vera e propria rivoluzione in atto nel mondo della distribuzione delle merci, con l’avvento della grande distribuzione organizzata, i due “padri” dell’azienda, Giovanni Viganò e Luigi Brivio, non hanno infatti avuto il minimo tentennamento e quel cambiamento l’hanno creato. Trasformando la propria attività di ogni giorno, facendola correre su un “binario parallelo” a quello della Gdo: offrendo non più solo trasporti ma pianificazione, messa a punto e controllo del flusso e stoccaggio delle merci dal punto di partenza a quello di arrivo. In altre parole logistica, per offrire una risposta concreta, immediata, al cambiamento che stava avvenendo nella “spesa” degli italiani, passati in massa nel volgere di pochissimo tempo dalla bottega sotto casa al supermercato, dove trovare di tutto e di più. Una manovra imprenditoriale, quella fatta da Giovanni Viganò e Luigi Brivio, destinata a spalancare alla società nata proprio sulla scia di quella felice intuizione, con all’inizio appena due camion a disposizione, un’autostrada verso un futuro costellato di successi. Testimoniati, quasi mezzo secolo più tardi, da numeri da capogiro: quelli del fatturato, giunto a quota 200 milioni di euro, di cui 180 in Italia e 20 nel mercato spagnolo; quelli dei dipendenti e collaboratori,  quasi 2.500 persone, tra “diretti e indiretti” , tra personale di ufficio, viaggiante e di magazzino ; quelli della flotta giunta a quota 800 targhe fra “pesanti” e furgoni… Un’impresa di successo, dietro la quale, citando sempre Peter Ferdinand Drucker, c’è stato “sempre qualcuno che ha preso una decisione coraggiosa”, ma anche persone consapevoli che “il modo migliore per predire il futuro è inventarlo”. Una consapevolezza che nell’azienda, “partita” a metà degli anni 70 dall’Ortomercato di Milano, dove letteralmente “spuntò l’idea”, e oggi ospitata su un’area di 10mila metri quadrati a Usmate Velate, alle porte di Milano, hanno sempre avuto anche coloro che sono stati chiamati ad affiancare o   sostituire i fondatori al volante dell’impresa. Primi fra tutti Stefano e Mauro Brivio, figli di Luigi, che insieme ad Alessandro Viganò (al cui fianco siede puntualmente, nel consiglio d”amministrazione il padre Giovanni) ,  hanno saputo continuare a percorrere quella strada verso il cambiamento senza mai “subirlo”, senza mai limitarsi ad adattarsi ai mutamenti, ma “guidandoli”. Come raccontano oggi con orgoglio, seduti nella grande sala riunioni dove sono state prese alcune delle decisioni coraggiose che hanno contribuito a scrivere la storia di Brivio & Vigano. Una storia davvero “germogliata” (termine più adatto non potrebbe esserci visto il contesto….)   proprio dall’Ortomercato di Milano a metà anni 70 “quando i due fondatori, entrambi proprietari di un solo camion ed entrambi noti per la loro serietà e professionalità, entrarono in contatto con il responsabile della Distribuzione del Gruppo Unes, che allora contava otto punti vendita e “cresciuta” davvero bene”, ricordano Stefano e Mauro Brivio seduti a fianco di Giovanni Viganò che annuisce sorridendo ricordando quei giorni vissuti fra “l’entusiasmo della nuova avventura professionale, con tante speranze all’orizzonte, ma anche con qualche preoccupazione, perché l’impegno sarebbe stato notevole”. Preoccupazioni destinate a essere però presto cancellate dalla riprova che la strada era quella giusta, vincente: “È stata la “storia”, i fatti che sono seguiti nei decenni, a confermare la bontà di quella scelta di seguire il cambiamento della grande distribuzione”, sottolineano ancora Stefano e Mauro Brivio, “con la crescita della logistica che correva di pari passo con lo sviluppo della Grande distribuzione organizzata, esattamente come su due binari paralleli, e che ha avuto come “capitoli” principali, il cambiamento dei modelli distributivi e la nascita dei primi trasportatori specializzati, destinati a diventare negli anni leader di mercato. Una crescita supportata, da un lato, dall’esplosione di un fenomeno che ha visto almeno un moderno supermercato aprire per ogni città e il diffondersi dei primi ipermercati e, dall’altro, dalla lungimiranza della direzione di Brivio & Viganò, che negli oltre 40 anni di attività ha affiancato numerosi servizi di logistica integrata alla pura attività di trasporto, per soddisfare ogni esigenza della clientela”. Un’attività destinata a raggiungere negli anni sempre nuovi traguardi, riassunti in una grafica, realizzata dai responsabili dell’ufficio marketing, che li colloca, riassumendoli in poche righe di testo incorniciate da piccoli riquadri, ai lati di una striscia color arancio, come il colore dei mezzi della flotta.   Piccoli   blocchi di testo che, disegnati così, potrebbero apparire come aree per i trasporti e la logistica individuate, su una cartina stradale,   lungo una grande via di collegamento e che sottolineano invece tutti i   principali traguardi raggiunti dall’azienda: come l’acquisto del primo magazzino, sede storica della società, a Missaglia, nella Brianza lecchese, su un’area di 2500 metri quadrati dove i capannoni servivano solo da ricovero ai mezzi della flotta, diventati nel frattempo una trentina, senza magazzini per le merci e senza dunque attività logistica,   per proseguire con la realizzazione, a partire dal 2003, della nuova sede strutturata a Usmate Velate, concepita per far accelerare sempre più i nuovi i servizi di logistica integrata (dallo stoccaggio alla gestione della logistica, passando per il trasporto e la consegna) che i due soci hanno deciso di affiancare al puro trasporto, “per soddisfare le esigenze dei clienti che nel frattempo sono sensibilmente aumentati grazie alla decisione di aprirsi al mercato”. E, ancora, l’apertura di un nuovo polo logistico alimentare a Roma nel 2017; la costruzione e l’apertura del nuovo polo logistico alimentare a Pozzuolo Martesana nel 2018, anno in cui è stato scritto anche un altro importantissimo capitolo della lunghissima storia: la fondazione della nuova società Brivio & Vigano España per il servizio di distribuzione groupage di frutta e verdura in Spagna e Portogallo… Una storia “infinita” nella quale, nel corso degli anni, sono comparsi, come  committenti,  i nomi di importantissimi gruppi come Sma, Comprabene, Gigante, “grazie a un passaparola che ci ha sempre resi particolarmente orgogliosi proprio perché sono stati gli stessi clienti a consigliarci ad altri gruppi per la professionalità e la lealtà dimostrate in ogni situazione”, come   ricorda con orgoglio Giovanni Viganò a cui brillano gli occhi quando sottolinea la “ straordinaria capacità dimostrata per decenni, giorno dopo giorno, nel saper “seguire” sempre il cliente in ogni situazione, senza mai tradire le sue aspettative”. Una lunga storia di un   viaggio professionale lungo quasi mezzo secolo, durante il quale i titolari dell’azienda “confessano” di aver avuto anche, spesso, la fortuna di incontrare “committenti, fornitori e collaboratori che sono stati preziosi nell’aiutarci a diventare più consapevoli e bravi a fare il nostro lavoro”, come sottolineano Stefano e Mauro Brivio “scrivendo, tutti insieme una storia bellissima. E fatta da talmente tante persone importanti che ci vorrebbe un libro per raccontarle. Un libro che forse un giorno scriveremo…”. Con la copertina, semmai dovesse essere davvero realizzato, dal colore già individuato: l’arancione: “il colore della nostra società, che prima del 2000 eravamo gli unici ad avere scelto fra i trasportatori e che oggi molti hanno invece adottato”. Una storia tutta da raccontare ripercorrendo, a ritroso, felici intuizioni, duro impegno, straordinarie capacità professionali, serietà, una ferrea volontà nel mantenere a ogni costo la parola data:   svelando anche, magari proprio alla concorrenza, i “segreti” per far crescere un’impresa fino a farle raggiungere simili traguardi? “Non c’è problema, perché  non c’è nessun segreto da custodire gelosamente: se mai una semplice quanto “buonissima” e “antichissima” ricetta con un ingrediente alla base di tutto: lavorare con la stessa responsabilità che si usa per le cose più care come si fa in famiglia”. Nessun segreto:   neppure rimpianti? Magari per qualche scelta che, immaginando di poter salire su una macchina (pardon, un camion…) del tempo per viaggiare nel passato, non avreste rifatto? “No, il lavoro è stato e continua a essere una parte fondamentale di quella splendida cosa che è la vita, ogni cosa che cambieremmo, anche quelle che non volevamo, significherebbe solo una perdita di qualcosa”. Nessuna “perdita”, dunque, ma invece molto di “aggiunto” in termini di quanto è stato dato dalla società alla crescita del settore, perché, sottolineano Stefano e Mauro Brivio, “se questo lavoro è cambiato, diventando più competitivo, più veloce, più complesso, è stato anche grazie a Brivio & Viganò, alla convinzione, da parte dei suoi titolari che è nella natura delle cose voler sempre cercare di migliorare”. Migliorare sempre: un obiettivo che porta a guardare non più al passato ma al presente e al futuro: quali sono i principali problemi con cui un’impresa di trasporti e logistica è costretta a   confrontarsi ogni giorno?  “Sono quelli di sempre: garantire un servizio di qualità, ottenere una marginalità che renda l’azienda solida. Come risolverli, quali strategie adottare per restare protagonisti sul mercato? La strada passa sempre attraverso la responsabilità, la passione per il lavoro, la cura delle cose. In altre parole, la voglia di migliorare. Con una particolare attenzione alla sostenibilità, alla difesa dell’ambiente, per il quale il mondo dei trasporti, con milioni di mezzi in circolazione ogni giorno, è chiamato giocare un ruolo determinante. E di questo la logistica è oggi più che mai consapevole: la sostenibilità è importante, non solo nel trasporto ma anche nei magazzini, nelle organizzazioni fatte di persone. È primario lavorare in questo senso”. Il viaggio alla scoperta della Brivio & Viganò sta per volgere al termine: non prima però di aver lanciato ancora qualche messaggio importante. A partire dalla “volontà di diventare sempre più europei, sulla scia del nostro modo di fare, cioè il continuo progredire nel cammino di qualità e serietà in Italia”. Una nuova sfida per un’intera categoria che ha saputo   mostrare la propria forza anche di fronte agli ostacoli più difficili, addirittura terribili come la pandemia di Covid – 19 che ha portato alla luce una volta di più il ruolo indispensabile del settore per garantire la ”tenuta” del Paese. Un   ruolo che però spesso non viene riconosciuto alla categoria, soprattutto dai Governi…. “Perché gli operatori di logistica sono molti e molto polverizzati e questo non aiuta a identificare e perseguire i risultati più importanti della categoria. Purtroppo troppo spesso anche la “gente comune” non ha la percezione di quanto sia indispensabile il nostro settore per la vita  quotidiana, con le merci che vengono consegnate   nei negozi, le materie prime da lavorare in fabbriche e laboratori artigianali. Solo gli addetti al lavoro conoscono veramente l’importanza della logistica ma forse è normale che sia così. La gente ha tante cose a cui pensare e un camion che gira per le strade spesso viene visto come qualcosa che intralcia che fa perdere tempo. Certo, la categoria potrebbe far qualcosa in più per far comprendere il ruolo vitale dell’autotrasporto per l’economia (e non solo) del Paese, per far capire che qualsiasi cosa e attività ha bisogno della logistica. Compito difficile, per il quale fortunatamente esistono associazioni di categoria, come la Fai, alla quale noi siamo associati da sempre, scegliendo la federazione di Bergamo, terra confinante, ma soprattutto terra di autotrasportatori dove l’esperienza nel nostro settore è altissima… Ci sono un mare di temi sui quali, trasportatori e associazioni insieme, potrebbero fermarsi a riflettere un momento, e non per forza legati al lavoro. Basti   pensare alle persone che non hanno abbastanza cibo nel mondo. Il cibo c’è ogni giorno per tutti ma non siamo in grado di farlo arrivare a tutti. Ci sono luoghi dove si butta e altri dove manca…”.   A proposito, a mancare  in Italia, sono sempre meno i giovani disposti a lavorare in questo settore minacciato anche dalla concorrenza sleale di altri Paesi, che mette spesso a rischio anche la sicurezza stradale… “Per quanto riguarda la sicurezza non mancano le leggi adatte, serve solo un po’ più di zelo nel controllo. E probabilmente manca un po’ di ‘peso’ politico da parte di chi rappresenta questo mondo per migliorare il settore più velocemente. Per quanto riguarda invece i giovani e la loro scelta o meno di entrare a far parte di questo mondo possiamo solo dire loro che, in base alla nostra   lunga esperienza, fare logistica è un bel lavoro, è gratificante. E crediamo che   la storia di Brivio & Viganò lo racconti bene…”.

Testo realizzato da Baskerville Comunicazione & Immagine per stradafacendo.tgcom24.it