Un “dossier” aggiornato sulle infrastrutture: solo partendo da qui si potrà ridisegnare la mobilità

Un dossier sulla mobilità in Bergamasca, realizzato per consentire a tutti coloro che sono e saranno chiamati ad adeguarla alle nuove esigenze (e in alcuni casi a“ricostruirla) di avere una “piattaforma” dalla quale partire per analizzare i vari temi da approfondire, per avere una visione d’insieme comune sulla quale confrontarsi. Un dossier per la cui realizzazione è stato chiamato un professionista che la mobilità del territorio la conosce come pochi altri: Felice Sonzogni, architetto ex assessore alla Pianificazione territoriale e grandi infrastrutture dell’amministrazione provinciale di Bergamo guidata dall’ex presidente Valerio Bettoni che oggi, al volante dell’Aci Bergamo, ha chiamato proprio Felice Sonzogni a guidare una nuova Commissione creata, ad hoc, proprio per “avere una visione a 360 gradi della mobilità sul territorio. Un dossier per il quale Felice Sonzogni ha fissato un punto di partenza ben preciso: impedire che “la provincia bergamasca che fino a pochi anni fa emergeva per progettualità, svolgendo un ruolo centrale nelle politiche lombarde e nazionali sui temi del territorio e delle infrastrutture, rischi ora di diventare periferia di fatti importanti che accadranno in altri luoghi”. Restituendo alla “politica” il suo ruolo di guida fondamentale perché afferma Felice Sonzogni, “molte volte si dice che il privato riesce a far le cose e la politica no, ma in base all’esperienza fatta si è dimostrato che quando la politica e le istituzioni fanno il loro dovere fino in fondo, le cose accadono”. E a conferma l’ex assessore cita come esempi di eccellenza concreta alcuni traguardi: “il progetto per la realizzazione e gestione dell’aeroporto; la Fiera di Bergamo; il progetto e la realizzazione della Tramvia; la la Brebemi; il quadruplicamento dell’autostrada Bergamo- Milano; il progetto di rilancio di San Pellegrino. Bisogna riprendere questo metodo pragmatico”, sottolinea il presidente della Commissione Aci, “quando le iniziative, come per esempio il progetto della Bergamo-Treviglio, ex-IPB, sono condotte da realtà private, dimostrano di avere più problemi di quanti ne avrebbero incontrati sotto una gestione istituzionale pubblica fino alla sua definizione. Ovvio che poi la realizzazione verrebbe affidata alla realtà privata”. A un comunicato stampa diffuso dall’Aci bergamasca Felice Sonzogni affida, infine, l’augurio “che qualche istituzione trovi la forza e il coraggio di affrontare con determinazione questi aspetti. La Commissione territoriale e mobilità dell’Aci sta seguendo con attenzione l’evoluzione e le scelte che si stanno delineando, perché vorremmo capire le conseguenze e come sarà la mobilità sul territorio, in base alle scelte che si faranno”. Scelte legate ai finanziamenti del recovery plan, alle possibili nuove infrastrutture sul territorio bergamasco, al rischio di impoverimento delle aree di montagna,, per le quali “Automobile club di Bergamo sta mettendo a punto un contributo che vuole essere propositivo e di dibattito costruttivo per la realtà bergamasca e la sua crescente mobilità”, sottolinea il presidente dell’Aci Bergamasca, Valerio Bettoni, . Ricordando che “accanto alla Commissione mobilità e territorio, sono già operative anche altre due Commissioni: una sportiva, con a capo Michele Gregis, già pluricampione nazionale di rally e l’altra giuridica, guidata dall’avvocato Barbara Bari, mentre una quarta, dedicata a Turismo e cultura, potrebbe “partire” a breve”. Il tutto con l’obiettivo “di creare e favorire convergenze con tutte le forze impegnate per lo sviluppo della provincia”, perchè “oltre ai fondamentali e storici servizi d’ufficio per gli automobilisti, l’Aci vuole essere sempre di più una struttura organizzata e ramificata sul territorio così da interpretarne le attese e promuoverne il progresso, con il coinvolgimento di tutti i soggetti interessati”.