Caso Amazon: “Giusto difendere i lavoratori, sbagliato muovere certe accuse all’azienda”

Non vuol certo apparire come un “difensore a prescindere”, ma non intende neppure  restare in silenzio  di fronte ad “accuse” che evidentemente non ritiene sufficienti a provare una colpevolezza ne, tantomento a portare a una “sentenza di condanna”. E così Paolo Uggé, presidente di Conftrasporto-Confcommercio, ha deciso di intervenire sul “caso Amazon” (che ha visto i lavoratori entrare per la prima volta in sciopero in Italia) per lanciare un invito a  informarsi adeguatamente e, soprattutto, “a fare la propria parte senza voler tirare la coperta dalla propria”. Un invito rivolto a una persona in particolare: l’esponente di Fratelli d’Italia,  Rampelli che, sottolinea Paolo Uggé, ha “accusato direttamente l’azienda, parlando di condizioni di lavoro sconcertanti. Il sostegno ai lavoratori in sciopero è cosa buona e giusta”, si legge nella nota, “ ma non ci si può limitare a esprimere giudizi sull’azienda senza sapere esattamente come stanno le cose. La ricerca dei consensi, attraverso posizioni solo di natura demagogica, non aiutano a superare le difficoltà, e questo per un principio da tenere sempre presente. Appare evidente che esistono responsabilità precise da parte di coloro che intrattengono rapporti contrattuali con Amazon, ma che non riconoscono, probabilmente, quanto dovuto ai piccoli operatori. La mia non vuole essere una difesa a prescindere di Amazon, ma credo che, a fronte della pesantezza di certe affermazioni, sia necessario fare chiarezza. I lavoratori devono essere retribuiti, le condizioni sostenibili, e le reali responsabilità accertate. Tutti debbono fare la propria parte senza voler tirare la coperta dalla propria. Mi pare che l’onorevole Rampelli non sia stato adeguatamente informato del fatto che un incontro è già stato avviato ma non perseguito, e questo non certo per volontà di Amazon”.