La pandemia ha frenato migliaia di aziende. Ma a qualcuna ha invece messo le ali….

Nell’Italia dell’economia frenata o addirittura bloccata dalla pandemia c’è chi, anche “grazie” al contagio che ha modificato radicalmente le abitudini di vita di milioni di persone, ha visto le proprie merci viaggiare a tutta velocità, moltiplicando i fatturati. È il caso di Bofrost Italia, la più importante realtà italiana della vendita a domicilio specialità surgelate, che a fine
febbraio ha chiuso il bilancio 2020-21 con 313 milioni di euro di fatturato e una crescita del 31,9 per cento rispetto all’esercizio precedente, con crescite record sul canale delle vendite via Internet che ha fatto registrare addirittura un più 700 per cento. Un fortissimo incremento della domanda di spesa alimentare a domicilio che ha spinto l’azienda di San Vito al Tagliamento a inserire 180 nuovi dipendenti e 200 collaboratori per potenziare la propria rete commerciale in tutta Italia. “L’emergenza cominciata a marzo 2020 ci ha visti impegnati a fornire alle famiglie un servizio essenziale, che abbiamo garantito con continuità e in tutta sicurezza, anche nei momenti più difficili,
grazie a uno sforzo senza precedenti che ha coinvolto ogni singolo dipendente e collaboratore”, ha commenta Gianluca Tesolin, l’amministratore delegato di Bofrost Italia che sulla scia di questa impressionante crescita nei volumi d’affari ha deciso di adeguare ora il parco automezzi e le filiali (una cinquantina su tutto il territorio nazionale) “per consegnare, oltre ai surgelati,
anche prodotti freschi e a temperatura ambiente, che saranno sempre più presenti nel catalogo dell’azienda”. Investimenti a lungo termine, ha concluso l’ad, “per dotarsi di una struttura adatta a rispondere a una domanda di spesa a domicilio che è ormai entrata stabilmente nelle abitudini degli italiani”. Abitudini che, sono in molti ormai a esserne convinti, che non potranno mai più tornare quelle di prima, costringendo tutti ad adeguarsi alle nuove regole, come del resto indica, in modo chiarissimo, la prospettiva di moltissime aziende di continuare a confermare lo smart-working per una buona parte dei propri dipendenti.

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