Migliaia di italiani hanno imparato a conoscerli, scoprendo la loro generosità e l’importanza del loro ruolo, durante l’emergenza Covid-19: mesi durante i quali 685 motociclisti volontari sul territorio nazionale hanno dato la loro disponibilità a distribuire farmaci, grazie a un accordo fra Federfarma, Federazione motociclistica italiana e il dipartimento di Protezione civile nazionale, raggiungendo in sella alle proprie moto da enduro abitazioni in zone isolate, spesso in montagna, altrimenti difficilmente raggiungibili in tempi rapidi. Veri e propri angeli su due ruote, che hanno permesso a moltissime persone di affrontare e superare momenti di difficoltà, spessissimo aggravati dalla paura di non farcela senza un aiuto immediato. Ma loro, i motociclisti volontari che hanno scelto di dedicare buona parte del tempo libero per aiutare chi è in difficoltà, si erano già resi protagonisti in passato di molte “missioni speciali”: basti pensare agli interventi realizzati in occasione del Sisma che ha colpito il Centro Italia il 24 agosto e il 31 ottobre 2016 o quelli, alla guida di motoslitte, del 18 gennaio 2017 al fianco dei Vigili del Fuoco per raggiungere l’albergo di Rigopiano travolto da una valanga. Interventi che, ricorda con voce che lascia trapelare orgoglio misto a emozione Tony Mori, ex pilota diventato uno dei più importanti promoter sportivi oltre che dal 2016 coordinatore nazionale del volontariato motociclistico Fmi (la federazione motociclistica Italiana, affiliata al Coni), “ispirati a una leale e proficua collaborazione fra società civile, soggetti rappresentativi e istituzioni, per tagliare ogni volta il traguardo della “gara” più importante, quella per la solidarietà”. Una gara che oggi più che mai vede il foltissimo gruppo di piloti volontari sulla linea di partenza, pronti a scattare in caso di ogni tipo d’emergenza, come quella della pandemia, che non sembra purtroppo aver terminato la propria corsa, ma anche per la ricerca di persone disperse in zone impervie, raggiungibili solo attraverso sentieri, o per collaborare con le amministrazioni per il controllo del territorio. “Tutte attività che vengono organizzate e realizzate a favore dei cittadini e delle istituzioni, senza alcuna contrapposizione fra interessi privati e interessi pubblici”, tiene a sottolineare Tony Mori che nel novembre 2019 è stato eletto fra i componenti dell’Organismo direttivo ristretto della Commissione nazionale del volontariato della Protezione civile e che il 20 e 21 settembre, da candidato alle elezioni regionali in Veneto, metterà il “ruolo “ delle due ruote al centro del proprio programma elettorale “con l’obiettivo di far sì che moto e scooter diventino sempre più una strada per aiutare la gente a superare difficoltà ed emergenze, ma anche a vivere meglio la “normalità”, per esempio riducendo i costi di trasporto (andando magari al lavoro in sella invece che in auto) e tagliando code e traffico e dunque inquinamento”. Nuovi traguardi per un mondo, quello delle due ruote, “popolato” in Italia da milioni di persone (i mezzi in circolazione sono nove milioni e mezzo) e capace di fornire un importantissimo contributo all’economia (con le industrie del settore che occupano circa 18mila persone destinate a salire, grazie all’indotto, a quota 55mila per un fatturato di quasi 7 miliardi di euro e un gettito erariale di 3,6 miliardi annui), che proprio attraverso la Federazione motociclistica italiana negli ultimi anni ha avvertito sempre più il bisogno di allargare lo spettro della propria attività e il proprio ruolo per offrire un contributo significativo al miglioramento del sistema mobilità. Un obiettivo facilitato dalla cultura sportiva e dalla capacità di fare squadra, di relazionarsi in una dimensione positiva con se stessi, con gli altri, con l’ambiente, fornendo un aiuto concreto, spessissimo importantissimo e in alcuni casi destinato addirittura a salvare vite umane, frutto di un attività costruita e perfezionata negli anni, fino a diventare insostituibile. Come testimoniano i numerosi protocolli d’intesa sottoscritti con importanti istituzioni, quali il Corpo forestale dello Stato, l’Arma dei carabinieri, il Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco, il Corpo nazionale soccorso alpini e speleologico del Cai, Regione Sicilia assessorato del territorio e dell’ambiente, Comando del Corpo forestale della Regione Sicilia, Misericordie Toscana… E l’elenco potrebbe proseguire ancora a lungo, raccontando come le due ruote possano davvero far viaggiare l’intero Paese verso un futuro migliore, più sicuro. Un esempio? Uno dei cinque progetti ai quali Tony Mori sta lavorando con i vertici dell’Arma dei carabinieri, e in particolare con il Cufa, il Comando per la tutela della biodiversità e dei parchi, nell’ambito delle attività anti incendio boschivo, con la pianificazione di missioni di ricognizione e avvistamento fumi. Un pericolo che ogni anni si ripresenta puntuale. E contro il quale il ruolo dell’esercito degli angeli a due ruote appare sempre più determinante.
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