Far prendere lo scuolabus ai propri figli ai tempi del Covid -19: un bel dilemma per milioni di genitori preoccupati soprattutto del fatto che il “pullmino” venga davvero sanificato regolarmente e l’autista altrettanto puntualmente “controllato” e non si trasformi così in un “mezzo di contagio”. Milioni di genitori ai quali, in vista della riapertura della scuola prevista per il 14 settembre il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha voluto presentare le nuove linee guida per il servizio di trasporto scolastico per gli alunni frequentanti fino alla scuola secondaria di primo grado. Misure che prevedono “l’igienizzazione, la sanificazione e la disinfezione dei mezzi di trasporto almeno una volta al giorno; l’areazione, possibilmente naturale e continua dei mezzi di trasporto: la presenza dei detergenti per la sanificazione delle mani degli alunni; il distanziamento di un metro alla salita degli alunni alle fermate, facendo salire il secondo passeggero dopo che il primo si sia seduto”. Inoltre, si legge sempre nel documento diffuso dal dicastero guidato da Paola De Micheli, “sarà necessario evitare contatti ravvicinati anche alla discesa dal mezzo”, con “i ragazzi che avranno cura di non alzarsi dal proprio posto se non quando il passeggero precedente sia sceso e senza occupare il posto disponibile vicino al conducente”. E, ancora, “vige l’obbligo d’indossare i dispositivi di protezione individuale per il conducente, al quale non è consentito avvicinarsi o chiedere informazioni, conducente al quale viene “raccomandato l’utilizzo di ulteriori dispositivi (oltre alla mascherina chirurgica, guanti in nitrile e dispositivi di protezione per occhi, viso e mucose) qualora non sia sempre possibile garantire il distanziamento fisico dallo studente”. Questo per quanto riguarda gli obblighi per le imprese che forniscono il servizio di trasporto. Per quanto concerne invece gli alunni trasportati avranno l’obbligo di indossare la mascherina per la protezione del naso e della bocca (con esclusione degli alunni di età inferiore ai sei anni, oltre agli studenti con disabilità non compatibili con l’uso continuativo dei dispositivi di protezione) e dovranno sedersi sui sedili indicati dal segnaposto per garantire il distanziamento di un metro all’interno dei mezzi. Ai genitori degli alunni spetterà invece il compito di misurare la febbre ogni mattina a casa e di vietare ai figli d salire sul mezzo di trasporto per raggiungere la scuola in caso di febbre o nel caso in cui gli stessi siano stati a contatto con persone affette nei quattordici giorni precedenti. Infine ogni amministrazione comunale potrà differenziare le fasce orarie del trasporto, non anticipandole oltre le due ore prima dell’ingresso abituale a scuola e oltre un’ora successiva all’ultimo suono della campanella. Sulla carta tutto chiaro, e perfino rassicurante. Ma resta un interrogativo: chi controllerà che tutte queste precauzioni saranno davvero adottate? Tutto è lasciato al senso di responsabilità di ognuno: dei genitori e, soprattutto, dei responsabili delle società che forniscono i servizi di trasporto peri quali ridurre i posti disponibili e sanificare i mezzi rappresenta dei costi aggiuntivi che qualcuno potrebbe cercar di “eliminare”…