Mezzi elettrici, un mito destinato a crollare: “Producono più danni per l’ambiente dei diesel

C’è un’Italia che è spesso “maglia nera” in Europa (con moltissimi esempi da citare…..) ma c’è anche un Belpaese che sa far meglio degli altri Stati europei. È l’Italia dei trasporti capace di “sorpassare” la media europea per la riduzione degli inquinanti. A confermarlo è il rapporto 2019 realizzato dai responsabili dell’ufficio studi di Confcommercio e presentato a Villa d’Este, a Cernobbio, in occasione del 5°Forum internazionale di Conftrasporto. Un rapporto che evidenzia, dati scientifici alla mano, come in circa 30 anni il settore abbia ridotto le emissioni di Ghg, ovvero i greenhouse gases responsabili dell’effetto serra, del 2,7 per cento contro un aumento medio nell’eurozona di quasi il 15per cento. Con i veicoli pesanti a fare la parte del leone, riducendo il contributo emissivo di quasi il 30 per cento, contro una crescita nell’area euro di oltre il 18 per cento. “Dati che vincono sui luoghi comuni”, ha commentato il vicepresidente di Conftrasporto e Confcommercio Paolo Uggè. “Dati che ci dicono come in Italia i Tir pesino sulle emissioni di Ghg totali solo per il 4,5per cento, mentre nell’eurozona la loro percentuale è del 5,9 per cento Forse occorrerebbe aggiustare il tiro e concentrarsi su altri settori: quello dei rifiuti in Italia, per esempio, ha aumentato le emissioni del 5 per cento, mentre l’eurozona le ha ridotte di quasi il 35 per cento”. E dopo aver rivolto lo sguardo al passato, ricordando che “per effetto dei nuovi standard di omologazione europei, le emissioni inquinanti dei veicoli pesanti nel passaggio dal 1990 al 2016 si sono dimezzate per gli ossidi di azoto e addirittura ridotte del 70 per cento per le polveri sottili”, Paolo Uggè ha voluto concentrare l’attenzione sul futuro: “Considerando che circa il 62 per cento del parco circolante dei Tir in Italia è di categoria emissiva ante Euro4, le possibilità di successo di politiche per la sostenibilità centrate sul rinnovo del parco sono consistenti e da non farsi sfuggire sotto l’ondata emotiva di criminalizzazione del diesel”. Una “difesa” dei mezzi più moderni alimentati a gasolio, seguita immediatamente da un “attacco” al “mito dell’elettrico”: “Perfino l’Agenzia europea sull’ambiente sfata il mito, quando afferma che un veicolo elettrico in tutto il ciclo di vita può produrre più danni all’ambiente (produzione esercizio compresa ricarica, smaltimento…) rispetto a un veicolo diesel. L’indicatore-standard degli impatti sulla salute umana di un veicolo elettrico è più che triplo rispetto a quello di un veicolo diesel. Senza considerare i costi di ricarica: nelle colonnine stradali sono ben superiori rispetto alla pompa tradizionale. Di qui l’esigenza di non seguire una sola strada per la sostenibilità dei trasporti, ma di utilizzare tutte le tecnologie disponibili in maniera neutrale.