Circumvesuviana da incubo: i politici invece di fare inutili polemiche provino a viaggiarci…

“Basta con il palleggio di responsabilità. Le chiacchiere stanno a zero. La Circumvesuviana è un servizio colabrodo che fotografa incapacità e inefficienza della classe politica sul fronte del trasporto pubblico. Chi pensa solo a far polemica e campagna elettorale provi invece ill brivido di una giornata di ordinaria follia insieme ai pendolari, magari di mattina o la sera alla chiusura dei negozi e degli uffici: tornerà sicuramente arricchito di disservizi, disagi e di sconforto utili per intervenire e tutelare i pendolari unici veri sconfitti di questa situazione che perdura da anni”. A chiedere alla politica di piantarla di utilizzare, inutilmente, il proprio tempo in sterili accuse e di occuparsi invece dei problemi reali della gente, sistemando un capitolo disastroso della storia italiana dei trasporti pubblici qual è quello della Circumvesuviana, la rete ferroviaria a scartamento ridotto che serve la zona orientale e meridionale dell’area metropolitana di Napoli, è la presidente di Legambiente Campania, Maria Teresa Imparato, che chiede “alla politica per una volta di tornare sulla terra e lasciare per un attimo il racconto fatto di lamentele, di quello che era e potrebbe diventare”, per affrontare “una vera emergenza che richiede corresponsabilità di tutti gli attori”. Un invito, che pur senza fare nomi, sembra avere in particolare  due destinatari ben precisi: il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, e il ministro per le Infrastrutture e i Trasporti Danilo Toninelli, protagonisti  di uno scontro a suon di accuse, con il primo pronto a denunciare presunti ricatti da parte dei sindacati e il secondo a definire De Luca, ner suo ruolo di presidente della Regione, “ la maggiore sfortuna capitata alla Campania”. A loro due in particolare è rivolto l’invito dell’esponente di Legambiente a mettere da parte le polemiche, e magari scendere tra la gente comune per capire i reali problemi, come dovrebbe fare la sana politica?