Le onde sollevate dalle gigantesche navi da crociera che attraccano a Venezia mettono in pericolo la struttura delle palafitte quelle quali poggia una delle più belle città del mondo? L’ondata di polemiche sollevate dopo che una nave da crociera della compagnia Costa ha rischiato di provocare un nuovo incidente, sbandando sotto una tempesta e avvicinandosi pericolosamente a banchina e imbarcazioni, rischia di mettere in pericolo la poltrona del ministero delle Infrastrutture e ai trasporti Danilo Toninelli. Un “comandante” contro il quale in molto sembrano prontissimi all’”ammutinamento”. A cominciare dal sindaco di Venezia Luigi Brugnaro, secondo il quale non ci cono dubbi: “La responsabilità maggiore di quanto è accaduto , e di quello che potrà accadere in futuro, è di chi non ha deciso in questi mesi: il ministro delle Infrastrutture e dei trasporti Danilo Toninelli, che ha poteri funzionali sull’intera filiera portuale, dalla Capitaneria di Porto alla Guardia Costiera, dal Provveditorato alle Opere Pubbliche all’Autorità di sistema portuale”. Ma a chiedere (rivolgendosi in questo caso al ministro degli interni Matteo Salvini, è anche il senatore di Forza Italia, Francesco Giro che in una nota parla apertamente di un “ministro fallimentare. Sull’acqua come nei cieli, visto che il senatore ricorda oltre al “rischio di un nuovo catastrofico incidente nella laguna di Venezia” anche l’episodio di “ solo un paio di mesi fa, il 7 maggio, con un mancato scontro aereo all’aeroporto di Treviso fra due aerei Ryanair”. Il tutto, denuncia l’esponente di Forza Italia, “ senza che Toninelli abbia mosso un dito contro Enav”. E, ancora, contro l’ex impiegato di una compagnia di assicurazioni piovono le accuse, da parte del senatore Andrea Ferrazzi, capogruppo del Pd nella commissione Ambiente e Territorio, eletto in Veneto di aver “ smontato la decisione già assunta nel Comitatone del novembre 2017 che vedeva l’accordo del governo e di tutti gli enti locali: comuni, Città metropolitana e Regione”. Una decisione per dire stop alle grandi navi, per il quale, ha aggiunto Andrea Ferrazzi, “serve subito ordinanza Roma. Perché il disastro evitato per un pelo dimostra in maniera definitiva che le grandi navi non devono più passare nel bacino di San Marco e nel Canale della Giudecca. Cosa bisogna aspettare ancora, un disastro apocalittico? Vanno fermate subito, con un’ordinanza di divieto immediato e va trovata la soluzione alternativa”.