Senza incentivi per sostituire i tir più vecchi e inquinanti l’Italia sarà “fuori dall’Europa”

“Novantunomila veicoli Euro 0; 59mila Euro 1; 102 mila Euro 2; 166mila Euro 3…. Con una flotta di tir in circolazione in Italia così vecchia e inquinante è impossibile che i nostri vettori possano adeguarsi alla recenti normative comunitarie in materia ambientale che prevedono la riduzione del 15 per cento delle emissioni inquinanti entro il 2025 e del 30 per cento entro il 2030, rispetto ai livelli del 2018. Chiediamo quindi, ancora una volta, al Governo di adottare politiche di concreto sostegno per il rinnovo del parco circolante italiano, con la rottamazione dei vecchi automezzi inquinanti, verso i nuovi modelli di autoveicoli ecologici, dotati inoltre dei più moderni sistemi di sicurezza stradale, quali per esempio la frenata assistita (sistema di sicurezza attiva che riduce il rischio di tamponamento) e l’anti-svio (sistema di avvertimento di abbandono involontario di corsia). A sollecitare nuovamente il Governo affinché metta a disposizione delle imprese di autotrasporto incentivi per svecchiare il parco circolante è il vicepresidente di Confcommercio-Conftrasporto e presidente della Fai, la Federazione degli autotrasportatori italiani, Paolo Uggè che dal Transpotec di Verona, uno dei più importanti saloni dell’autotrasporto e della logistica, ha voluto anche sottolineare come “le maggiori città italiane stiano sempre più emanando provvedimenti che vietano l’ingresso nei centri urbani dei veicoli diesel inferiori alle categorie Euro4, che comunque hanno già più di dieci anni di vita” e come “continuando di questo passo sarà presto impossibile, per molte imprese di autotrasporto, soprattutto quelle monoveicolari o con un parco disponibile ridotto, continuare a lavorare. Il Governo preveda che tutte le misure di incentivo per il settore siano caratterizzate da una progressiva correlazione con le classi Euro di emissione, in modo da avere così un rinnovo graduale e rapido del parco circolante”, ha concluso Paolo Uggé.