Lodi vietata ai mezzi pesanti: troppi i dubbi sulla “tenuta” di ponti e cavalcavia per poter continuare ad autorizzare il passaggio a tir che col loro peso potrebbero sfondarli. A prendere la decisione, che ha tutto il sapore di una disfatta dello Stato, impotente di fronte a quella che dovrebbe essere una normalissima manutenzione delle proprie infrastrutture, capace solo di alimentare una macchina burocratica che non affronta i problemi ma li aggira con un divieto battuto a macchina su una paginetta, è stata l’amministrazione provinciale che dal 7 febbraio ha deciso di “non rilasciare più autorizzazioni per il transito dei trasporti eccezionali aventi massa superiore alle 44 t. che interessano ponti e strutture di scavalco di strade, ferrovie, fiumi e corsi d’acqua presenti sulle strade di proprietà della Provincia di Lodi”. Una decisione, adottata dai responsabili dell’ Area 1 della Provincia responsabile in materia di costruzione e gestione delle strade provinciali e pianificazione dei servizi di trasporto, autorizzazione e controllo trasporto privato, adottata, si legge nel documento, “stante il perdurare di uno stato di totale incertezza del livello di idoneità attuale dei ponti presenti sulle strade di proprietà della Provincia di Lodi” e “ per motivi riconducibili alla tutela della sicurezza pubblica, nonché di quella dei soggetti responsabili esposti all’accertamento delle sue condizioni”. Nel documento i funzionari precisano inoltre che sul sito istituzionale al link: http://www.provincia.lodi.it/template.php?pag=745 sono pubblicate le cartografie aggiornate indicanti le strade percorribili delle categorie C, D, E, G, H, I, J, K, mentre rimangono invece invariate quelle per le altre categorie A, B, F, L. con l’invito a “verificare sempre, prima di ogni viaggio, le cartografie che potrebbero essere aggiornate in qualsiasi momento”.