Sono 34.500 le imprese di autotrasporto “perse per strada” dall’Italia in 10 anni, dal 2008 al 2017, periodo che ha visto chiudere più di un’attività su quattro nel settore (il 27 per cento del totale) riducendo il parco circolante oltre le 3,5 tonnellate di 134mila unità (con un meno 22per cento). A diffondere i dati è uno studio di Automotive Aftermarket Intelligence, una squadra di esperti in analisi di mercato, specializzati nel settore veicoli, che ha preso in esame l’andamento delle immatricolazioni di veicoli merci nell’Unione Europea nel decennio, rilevando una perdita per l’Italia di 13,3 miliardi di euro per le mancate vendite di veicoli nuovi e di 105 milioni di euro nell’imposta provinciale di trascrizione, oltre a una perdita di 135mila posti di lavoro per chi, di professione, fa il conducente. conducenti. Decine di migliaia di nuovi disoccupati in gran parte (110mila) ex padroncini o dipendenti di aziende artigianali, mentre in 25mila casi si tratta di autisti di flotte con più di sei veicoli. A questi numeri, già di per se allarmanti, vanno infine aggiunti i circa 10mila posti di lavoro persi nella produzione e assistenza di veicoli: dal 2008 al 2016 le officine hanno perso 6395 addetti , i concessionari 3569 dipendenti e le case costruttrici 288 dipendenti.