Divieti ai Tir imposti dall’Austria, dopo quanto accaduto sulla A22 il Governo non può più tacere

Hanno deciso di attendere 48 ore, prima di rilasciare dichiarazioni, ” per non cadere nel tranello di sparare a caldo nel mucchio in difesa di specifici interessi e nella speranza di poter dare a freddo un contributo utile alla causa generale”. Ora però hanno deciso di scendere in campo, o meglio per strada, perché “ sul pasticcio della A22 non è più possibile tacere”, e per denunciare la “ dubbia (usando un eufemismo) legittimità dei divieti di transito imposti dal Tirolo, la fragilità del nostro sistema dei trasporti lungo le direttrici alpine, la necessità di controlli serrati sui mezzi di trasporto”. A prendere posizione sono i responsabili della Fai, la Federazione degli autotrasportatori che fa capo a Conftrasporto-Confcommercio, che per voce del segretario nazionale Andrea Manfron chiedono al Governo d’intervenire contro i divieti austriaci, oltre che per “ per verificare se tutta la macchina organizzativa abbia funzionato a dovere e soprattutto nei tempi dovuti”. Perché, ha spiegato il segretario nazionale della principale associazione di categoria, “ in contesti emergenziali il fattore umano è quello che può fare la differenza tra il bene e il male”. Male che di certo causano i divieti disposti dall’Austria perché “se la prima considerazione da fare è che la concomitanza di eventi, compresa l’abbondante nevicata dei giorni scorsi, è stata determinante”, conclude Andrea Manfron, “a questa si aggiunge il divieto di transito imposto dal Tirolo per i mezzi pesanti, che comporta la concentrazione di traffico pesante lungo il confine tutti i venerdì sera. Infine un appello ai responsabili dei controlli: “Alcuni viaggiatori, anche professionali, in stragrande maggioranza stranieri, non hanno brillato in correttezza e hanno contribuito ad aggravare l’emergenza non rispettando le più elementari regole di circolazione. Alcuni mezzi non avevano montato o, peggio, non erano in possesso di catene o pneumatici invernali. Pochi mezzi non in regola hanno arrecato un enorme disagio alla maggioranza dei viaggiatori e, nel caso dell’autotrasporto, hanno anche comportato un ulteriore danno d’immagine al già ingiustamente bersagliato settore. Concentriamoci su chi non rispetta le regole, individuiamolo e sanzioniamolo, ma lasciamo stare le imprese serie”.