Sono 10mila gli autisti delle aziende di noleggio con conducente pronti a scendere in piazza a Roma per la manifestazione di protesta organizzata per giovedì 29 contro un decreto che rischia di spazzare via un’intera fascia di imprese e lavoratori. Diecimila “Ncc” come vengono chiamati, diretti a Roma da tutta Italia in rappresentanza 80mila realta’ imprenditoriali che “valgono” oltre 200mila lavoratori e pronti a chiedere la la proroga dell’entrata in vigore di un decreto che definiscono definiscono letale per la categoria, oltre all’avvio di una riforma del settore attesa da almeno un decennio. L’articolo è il 29, comma 1 quater, del decreto 207 del 2008 e, anche se la cosa appare assolutamente assurda, priva di qualsiasi logica, obbliga gli autisti a rientrare nell’autorimessa alla fine di ogni corsa di servizio. Obbligando, per esempio, un autista che abbia appena portato un cliente da Roma a Milano e ne abbia uno nuovo da accompagnare a Roma a tornare nella capitale con l’auto tassativamente vuota, “ripassare” dall’autorimessa, e solo allora di ripartire per Milano a “prendere” il passeggero. “Al Governo concediamo sei mesi di tempo per avviare la riforma del settore, o la protesta di Roma potrebbe essere solo l’inizio di un nuovo braccio di ferro”, è l’ultimatum lanciato dal vicepresidente di Conftrasporto-Confcommercio Paolo Uggé, che denuncia come di proroga in proroga, siano passati 10 anni dall’approvazione dall’articolo che, se applicato “ decreterebbe la fine di un’intera categoria d’imprese. C’era da aspettarsi che dopo anni d’incapacità ad affrontare organicamente il problema e trovare una soluzione equilibrata per una riforma del settore, prima o poi il malcontento sarebbe sfociato in protesta”, prosegue Paolo Uggè. “La manifestazione era nell’aria.. Insieme all’associata Federazione Autonoleggiatori Italiani Fai-Confcommercio, non abbiamo mai fatto mancare proposte d’intervento che coniugassero distinzione dei ruoli e funzioni dei servizi non di linea, lotta all’abusivismo, tutela della sicurezza e soddisfazione del cliente. Proposte che, purtroppo, non si sono concretizzate per mancanza di volonta’ politica”.