“Se si bloccano i mezzi pesanti tutta l’economia si ferma”. Lo ha dichiarato il vicepresidente di Conftrasporto-Confcommercio Paolo Uggè, che commentando i 70 chilometri di coda che si sono creati ieri sul Brennero, da Bolzano a Vipiteno, a causa del contingentamento dei mezzi pesanti adottato dal Tirolo pone anche l’attenzione sul “rischio molto forte che partano azioni spontanee. Il Governo, che comunque è in carica, assuma una posizione decisa”, ha detto Uggè.
“Al momento, con quanto sta succedendo al Brennero”, ha spiegato Uggè, “registro un’Italia senza governo da oltre settanta giorni; una commissione europea impotente in quanto legata dalle procedure comunitarie, cittadini danneggiati dall’inquinamento degli automezzi che tenuti fermi aumentano le emissioni inquinanti, lavoratori costretti a bordo dei mezzi e danni al sistema produttivo, che rischia di perdere ancora quote di mercato. Quando comprenderemo come il sistema logistico e dei trasporti è la condizione che da competitività all’economia di un Paese e decideremo di attuare politiche adeguate, sarà troppo tardi. Se il presidente di Confindustria dice che il sistema manifatturiero è il motore dell’economia, senza i servizi di logistica le merci restano ferme nei magazzini e il motore dell’economia si ferma”.
“Le limitazioni alla circolazione dei veicoli pesanti sono una misura sbagliata”, ha dichiarato il segretario generale di Fai-Conftrasporto Andrea Manfron. “Ancora una volta si deve constatare come le misure di interdizione al traffico pesante arrechino danni al Paese. Vengono così colpiti la salute dei cittadini per i mezzi fermi lungo la valle dell’alto Adige, le aziende di autotrasporto e l’economia del Paese che ha necessità di esportare le proprie merci in modo efficiente e competitivo. Per quanto riguarda il contingentamento dei Tir voluto dal Tirolo, ricordiamo che un mezzo in movimento inquina decine di volte meno di un mezzo che procede alla sua velocità commerciale”, ha spiegato Manfon. “I 70 chilometri di coda oggi lungo l’Autobrennero sono conseguenza di due misure: da un lato le limitazioni italiane alla circolazione dei mezzi pesanti nei giorni festivi, che una volta cessate liberano il traffico sulle autostrade tutto insieme; dall’altro l’impatto negativo delle misure di contingentamento nei confronti dell’Italia applicato dall’Austria. Misura (quest’ultima) che, nonostante sia marcatamente illegittima, trova gioco facile anche nell’oggettiva debolezza dell’Italia, ancora senza un governo, e che continua a incidere negativamente sulla nostra economia”.