Trasporto e logistica, ora che il nuovo contratto c’è si tratta di capirne bene i contenuti

Dopo una trattativa non stop di cinque giorni, domenica 3 dicembre è stato raggiunto l’accordo per il rinnovo del Contratto collettivo nazionale di lavoro degli addetti ai servizi di logistica, trasporto merci e spedizioni, tra tutte le associazioni rappresentanti le imprese del settore e le organizzazioni sindacali  Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti. Ha lasciato invece il tavolo prima della trattativa finale il mondo della Cooperazione in disaccordo con i sindacati. Per la Fai l’accordo passa ora all’esame degli organi competenti, a seguito del quale potrà essere eventualmente ratificato. A fronte del raggiunto accordo i sindacati confederali Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti, hanno annunciano la revoca dello sciopero proclamato per l’11 e il 12 dicembre. Il contratto dovrebbe restare in vigore fino al 31 dicembre 2019 (il condizionale è d’obbligo visto che questo sarebbe coerente con una durata quadriennale che non è stata però formalmente espressa per esigenze delle organizzazioni sindacali) e prevede un aumento a regime, pari a 108 euro (come la precedente tornata contrattuale che aveva avuto però durata triennale) per la qualifica 3 super dei lavoratori al servizio negli uffici e negli impianti fissi e per la nuova qualifica 3B del personale viaggiante. Un aumento a dire il vero teorico se si considera che sarà rateizzato in quattro tranches di cui l’ultima e maggiore (erogabile a ottobre 2019 vicino alla nuova scadenza contrattuale) è subordinata a una specifica verifica delle condizioni economiche del settore. È previsto inoltre un pagamento una tantum di 300 euro (da erogare in due tornate) per coprire una carenza contrattuale di ben 2 anni (2016 e 2017). Non è stata toccata, infine, nonostante la forte pressione dei sindacati, l’indennità di trasferta che rimarrebbe dunque quella del precedente contratto. Per quanto riguarda i contenuti, l’accordo prevede importanti modifiche normative tra cui l’introduzione in nuovi istituti contrattuali. In sintesi, sono state introdotte la possibilità di utilizzo del lavoro a chiamata eliminando l’attuale esplicito divieto; un’ apposita normativa sull’assenteismo volta a penalizzare economicamente comportamenti scorretti da parte dei lavoratori; la settimana mobile funzionale a garantire ampia flessibilità per l’azienda in termini di orario di lavoro dei “dipendenti viaggianti”; un nuovo articolato che mira a incentivare l’assunzione di neopatentati e più  in generale di giovani, e, ancora, una norma che responsabilizza maggiormente i dipendenti relativamente ai danni da loro provocati. A tutto questo va poi aggiunta la definizione di una nuova classificazione per il personale viaggiante che prevede otto differenti profili lavorativi al posto dei precedenti tre,  affiancata da una nuova scala parametrale autonoma e funzionale a valorizzare economicamente in modo differenziato i suddetti profili. Per esempio, per la qualifica 3 super attuale, e va ribadito per il solo personale viaggiante,  sono previsti tre differenti livelli retributivi: 3A, 3B e 3C. Infine, tenuto conto delle realtà già esistenti, nell’ambito di Ebilog, l’ente bilaterale nazionale per il settore logistica, trasporto merci e spedizione, il contratto prevederebbe di istituire enti bilaterali territoriali secondo le direttive di una apposita Commissione bilaterale nazionale in fase di costituzione, offrendo inoltre l’opportunità a Conftrasporto, nell’ambito del servizi del sistema confederale di Confcommercio, di verificare l’esistenza di un possibile miglior sistema di assistenza sanitaria per i lavoratori. A breve la segreteria di Fai Conftrasporto metterà a disposizione i testi relativi all’accordo che saranno analizzati a fondo nel corso di un’apposita giornata informativa organizzata per le segreterie territoriali per descrivere nel dettaglio le novità che potrebbero essere introdotte nel contratto.

Paolo Uggé, presidente di Fai Conftrasporto e vicepresidente di Confcommercio.