Una nuova classificazione dei porti e una netta distinzione tra porti nazionali e porti regionali, con la conseguente ripartizione degli oneri relativi alle spese infrastrutturali. E, ancora, funzioni dei porti non piu’ predeterminate normativamente, ma stabilite dal piano regolatore portuale, per rendere piu’ snelle le modifiche di utilizzo delle aree portuali rispetto al mutare dei traffici commerciali. Sono queste le novità principali riguardati i porti introdotte dal decreto legislativo Riorganizzazione, razionalizzazione e semplificazione della disciplina concernente le Autorita’ portuali approvato dal Consiglio dei ministri, su proposta del ministro per la Semplificazione Maria Anna Madia, e che si propone questa classificazione dei porti: categoria I porti, o specifiche aree portuali, finalizzati alla difesa militare e alla sicurezza dello Stato; categoria II porti, o specifiche aree portuali, di rilevanza internazionale e nazionale, rientranti nelle Autorita’ di Sistema portuale (AdSP); categoria III, porti, o specifiche aree portuali, di rilevanza interregionale e regionale.