L’Italia è un unico grande molo nel Mediterraneo. Lo dichiara in una nota il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti nella quale definisce “non fondate” le preoccupazioni di Confindustria Campania. “Nel corso delle numerose missioni in Asia (Iran, Cina, Vietnam, Giappone) il governo ha costantemente sottolineato la natura unitaria del sistema portuale italiano”, spiega il Mit. “Non trovano dunque fondamento le preoccupazioni espresse da Confindustria Campania”.
“Ci hanno molto sorpreso le dichiarazioni del nostro Premier in occasione del recente vertice mondiale tenutosi a Pechino sul progetto della “nuova via della seta” lanciato dal leader cinese Xi”, aveva dichiarato il presidente di Confindustria Campania, Costanzo Jannotti Pecci. “La scelta di escludere deliberatamente tutto il Mezzogiorno del Paese ci appare incomprensibile attesa la posizione strategica rispetto alle rotte commerciali in questione e attesi i valori relativi alla movimentazione dei container che, in particolare, per il porto di Napoli risultano pressoché uguali a quelli di Trieste e di poco inferiori a quelli di Genova, i porti che, insieme a Venezia, sono stati citati dal Premier come l’unica offerta di portualità italiana da mettere a disposizione per il piano”. Secondo il Ministero, “la riforma dei porti indica la necessità di agire insieme ed offrire opportunità di commercio a tutti i paesi del mondo. L’Italia è dunque un unico grande molo nel Mediterraneo. Questa è la premessa per uno sviluppo complessivo e organico della portualità nazionale che mira a valorizzare le specificità e le potenzialità di ogni area del Paese. La Via della Seta ha nel nord Adriatico e nel nord Tirreno i suoi terminali naturali per le grandi navi porta container che servono il centro Europa, questo perché le grandi navi approdano nel porto più vicino alla loro meta così come accade in tutto il mondo. Va tenuto conto però che gli operatori cinesi sono presenti in tutti i porti senza distinzioni. Il sistema portuale italiano”, conclude il Ministero, “può offrire grandi opportunità di crescita, come dimostra l’importante piano di sviluppo del porto di Napoli appena approvato, ma si basa anche sul riconoscimento delle peculiarità di ogni area”.