Una montagna di scartoffie per poter fare un trasporto. Così la burocrazia uccide chi lavora

I Tir una volta servivano per trasportare le merci. Avanti di questo passo il rischio è che almeno una parte del rimorchio debba essere destinata a trasportare le scartoffie che una burocrazia sempre più becera e insopportabile impone come “sovraccarico” di lavoro a chi si occupa di trasporti. Guardare, per credere, l’impressionante pila di documenti che il titolare di un’impresa si è visto costretto a predisporre (e conservare per esibire in caso di controlli) per effettuare una serie di trasporti. O meglio, di trasporti eccezionali, attività già complessa di per sé, ma che dopo il crollo del cavalcavia di Annone Brianza, in provincia di Lecco (dove a fine ottobre scorso la struttura ha ceduto di colpo mentre transitava un Tir carico di bobine uccidendo una persona e ferendone sei) è diventato quasi impossibile. Non certo per colpa degli operatori del settore ma della macchina burocratica che, non contenta di rappresentare un cancro per l’economia e lo sviluppo del Paese, ha deciso di fermarsi. Provocando un’autentica metastasi.  Continua a leggere



Viabilità nelle zone terremotate, Autostrade sistemerà 30 chilometri di strade locali

Autostrade per l’Italia sistemerà circa 30 chilometri di strade locali rese inagibili dal terremoto. Nei giorni scorsi è stato infatti siglato il protocollo di intesa tra i sindaci dei Comuni di Visso, Ussita, Castelsantangelo sul Nera, il presidente della Provincia di Macerata, Antonio Pettinari, e Autostrade per l’Italia, in base al quale la società realizzerà, a proprio carico, gli interventi di ripristino della viabilità ordinaria per oltre 30 chilometri di strade locali. “Con questa iniziativa”, ha spiegato l’amministratore delegato di Atlantia e Autostrade per l’Italia, Giovanni Castellucci, “vogliamo fornire il nostro contributo alle popolazioni colpite dal sisma e non abbandonare un territorio che è patrimonio di tutto il Paese”.

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Guidare un Tir ubriachi è un reato da punire con durezza. Ma va scoperto anche il “mandante”

Un autista ubriaco semina il panico in autostrada guidando il suo Tir a zig zag? Chi ha affidato a quell’autista l’incarico di trasportare le merci e perché? Magari solo perché costava pochissimo? È quanto esige di sapere il presidente di Conftrasporto e vicepresidente di Confcommercio Paolo Uggè che ha chiesto la massima severità per quanto accaduto lungo l’autostrada A1, in provincia di Firenze, dove un Tir ha percorso una ventina di chilometri passando continuamente da una corsia di marcia all’altra prima d’essere bloccato da una pattuglia della polizia stradale all’altezza dell’uscita di Valdarno. Solo qui l’autista, originario dell’Ucraina, talmente ubriaco da non reggersi in piedi, è stato costretto a fermare il pesante mezzo e a scendere dalla cabina di guida dove sono state trovate diverse bottiglie di alcolici vuote. Continua a leggere