Taxi e Ncc: un anno di tempo per riscrivere le regole (sempre più confuse) del gioco

Ne è passato del tempo e ci sono volute diverse proteste, ma ora il dado sembra finalmente essere tratto: il Parlamento sta per approvare una delega al Governo perché entro 12 mesi vengano riscritte le regole che riguardano l’attività dei noleggiatori con conducenti e dei tassisti. Anche la Commissione europea è intervenuta, assumendo due posizioni apparentemente antitetiche e, soprattutto, ben confuse. Mentre la commissaria al mercato interno Elżbieta Bienkowska  ha lasciato una strada aperta alla possibilità che chiunque, per “arrotondare”, possa mettere a disposizione la propria auto di eventuali “passeggeri”, il commissario agli Affari economici Jyrki Katainen ha invece ribadito che questa non potrà diventare un’attività parallela anche se, qualora dovessero essere rispettati i criteri fiscali, sociali e di protezione dei consumatori, non si potrà vietarla. Il dono della chiarezza in sede comunitaria come è facile intuire è notevole. E con queste premesse c’è il rischio di veder complicare una situazione in cui tutti hanno ormai hanno perfettamente compreso una cosa: quanto importante e insistente sia il lavorio lobbistico che i rappresentanti di chi vuole inserirsi nella gestione di tali servizi stanno svolgendo nei confronti del mondo politico chiamato a decidere. Ma se è vero che moltissimi hanno ben stampato in mente anche come il Governo italiano si sia comportato in modo indegno fino a oggi, dev’essere chiaro a tutti che ora però, dopo la delega del Parlamento, non sarà più possibile prendere scorciatoie, ricorrendo per esempio a ulteriori proroghe. Conftrasporto ritiene che nel percorso per normare la materia ci siano almeno tre elementi imprescindibili e sui quali fare la propria scelta di campo: professionalità, responsabilità e sicurezza degli utenti. Le norme che saranno emanate, e che non dovranno dimenticare gli operatori che in questi anni hanno investito nella loro attività acquistando le licenze con cifre a cinque zeri, avranno l’obbligo di coniugare i principi del libero mercato con quelli della tutela degli operatori e degli utenti. Perché un conto è consentire l’utilizzo e la diffusione di sistemi informatici come le app per prenotare una corsa, un altro conto è individuare chi sono coloro in grado di stipulare un contratto di trasporto assumendosene tutte le responsabilità, sia di carattere fiscale sia di regolarità, fornendo, come normale in un Paese civile, agli utenti le più ampie garanzie.

Paolo Uggé, presidente di Fai Conftrasporto e vicepresidente di Confcommercio.