Sono 1.592 i libretti di circolazione di nuovi autocarri rilasciati a marzo (+22 per cento rispetto a marzo 2015) e 1.755 quelli di rimorchi e semirimorchi pesanti, cioè con portata superiore a 3.500 kg (+89,3 per cento). Analizzando il primo trimestre del 2016, i libretti rilasciati per i nuovi autocarri sono stati 4.610 (+19,2 per cento), mentre quelli di rimorchi e semirimorchi pesanti sono stati 3.977 (+41,8 per cento). I dati sono stati resi noti dall’Anfia, che ha scelto di elaborare le statistiche del mercato secondo la data di rilascio della carta di circolazioni.
“Tra il 2008 e il 2014”, ricorda l’Anfia, “l’Italia ha perso il 35 per cento delle merci movimentate su strada in miliardi di tonnellate per km (da 180,5 a 117,8); solo nel 2011 il calo è stato del 18,7 per cento rispetto al 2010, mentre nel 2012 si è registrata ancora una contrazione del 13,2 per cento rispetto all’anno precedente. La leggera ripresa del 2013, che aveva fatto sperare in un’inversione di tendenza, viene sconfessata nel 2014, quando, con una flessione del 2,6 per cento, le tonnellate per km di merci movimentate scendono, in un anno, al livello più basso degli ultimi dieci anni. La strada continua, comunque, ad essere la modalità di trasporto merci preferita nel nostro Paese”. La media annua di autocarri nuovi medi-pesanti venduti in Italia è stata di 36.700 unità dal 2000 al 2008, di 18.900 dal 2009 al 2011, di poco più di 13.500 unità dal 2012 al 2015; analogamente, per i rimorchi e semirimorchi pesanti, la media annua dei veicoli venduti è stata di 16.900 dal 2000 al 2008, di 8.970 dal 2009 al 2011 e di 7.600 dal 2012 al 2015. Cala, invece, il mercato degli autobus con portata superiore a 3.500 chilogrammi, che a marzo ha registrato una contrazione del 39,3 per cento con 201 libretti rilasciati; nel primo trimestre il calo è stato del 12,7 per cento, con 645 libretti rilasciati. “Un inizio anno molto negativo”, commenta l’Anfia, “considerando che il parco circolante autobus – sia pubblico sia privato – in Italia ha un’età media di circa 13 anni (7,9 anni in Francia, 6,9 anni in Germania e 7,7 anni in Regno Unito) e che gli autobus adibiti al Tpl con prima immatricolazione fino al 1998, iscritti al Pra-Aci, sono quasi un terzo del totale”.