L’Italia taglia le auto blu? Sembra di sì, a giudicare dai dati diffusi dal ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione, Marianna Madia, secondo la quale , esaminando la situazione delle amministrazioni centrali dello Stato, quindi dei ministeri ma anche della la Presidenza del Consiglio dei ministri, dell’Avvocatura dello Stato e degli Organi di rilevanza costituzionale, le autovetture di rappresentanza “sono scese da 567 del 2014 a 274 del 2015”. Un dato confortante anche se per capire quanto “pesa” davvero sulle spalle degli italiani il costo delle auto blu occorrerà di attendere anche i dati provenienti dai molti enti più piccoli, in particolare di Comuni non capoluogo, e comunque dotati di auto blu, che non hanno risposto alla richiesta di fornire informazioni al ministero. Nella rilevazione e nei tagli non sono state considerate le autovetture blindate per ragioni di sicurezza e protezione personale e quelle dei corpi di polizia, compresa la polizia penitenziaria. Fra i dati analizzati ne emergono due in particolare: le 115 auto blu gestite dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti “che gestisce il servizio automobilistico delle amministrazioni centrali assegnando in uso esclusivo alle alte cariche dello stato le auto necessarie alo svolgimento dei compiti istituzionali”, e le 46 auto “donate” dallo Stato (a spese ovviamente dei cittadini) al ministero dei Beni culturali, “a disposizione di uffici servizi senza autista destinate ai sovraintendenti a livello locale”.