Sapete che quando fate benzina pagate le tasse per la guerra d’Etiopia di 80 anni fa?

Ogni italiano quando si ferma a un distributore pensa di fare un pieno di carburante. In realtà fa un pieno di tasse “gratis” allo Stato visto che circa il 70 per cento del costo del carburante non si paga per il costo dell’estrazione del petrolio, della raffinazione, del trasporto alle pompe o per pagare gli stipendi degli addetti alle pompe, ma serve per pagare i costi di una macchina burocratica che funziona spesso schifosamente e, nonostante questo, viene fatta pagare a peso d’oro sotto forma di accise. Ma non è tutto: l’assurdità è che se il danno è altissimo la beffa lo è ancor di più. Basti pensare che fra le accise (ovvero le tasse) che il Governo fa pagare ai consumatori ce n’è anche una che serve a sostenere le spese per l’entrata in guerra contro l’Etiopia voluta da Benito Mussolini nel 1935. Roba da ridere, se non ci fosse da piangere. E se nessun governo, di nessun coloro politico ha mai pensato a cancellare le accise di una guerra di 80 anni fa, qualcuno ha pensato invece di aggiungerne altre: come ha fatto il Governo guidato da Enrico Letta che nel marzo 2014 col “decreto del Fare” ha reso ancor più pesante la spesa al distributore per milioni di italiani. Forse il termine più corretto sarebbe stato “decreto del fare per abbindolare quei fessi degli italiani”. Per saperne di più sulla beffa (come definire altrimenti la vendita di un prodotto il cui costo deriva, come ha stabilito l’ufficio studi della Cgia di Mestre, per il 68 per cento da accise  più Iva?) gli italiani potranno sintonizzarsi oggi alle 15 con la diretta trasmessa dalla Rai dall’Aula di Montecitorio e ascoltare cosa risponderà il ministro dell’Economia e delle finanze, Pier Carlo Padoan, alle interrogazioni “sulle iniziative urgenti per una diminuzione dei costi del carburante attraverso l’eliminazione delle accise più antiquate, tema messo al centro del dibattito da Pino Pisicchio, presidente del Gruppo Misto della Camera dei Deputati.