Merci e persone viaggeranno sempre più via mare, ma attenti a non esagerare

Autostrade del mare per far viaggiare le merci lontano dalle ingorgatissime vie d’asfalto, rotte spalancate alle navi da crociera per far approdare nel Belpaese sempre più turisti e potenziare quella che è, naturalmente, la più importante “industria” del Paese, ma anche  estrazioni di combustibili fino all’acquacoltura: il mar Mediterraneo si sta confermando sempre più una risorsa fondamentale per l’economia italiana, meta di una vera e propria corsa all’oro ma attenzione a non esercitare una pressione ancora maggiore su un ecosistema già in affanno. È questo il monito emerso dallo studio MedTrends del Wwf, indagine che analizzando 10 settori economici marittimi chiave ha evidenziato, tra l’altro, come il tasso di sviluppo del trasporto marittimo cresca ogni anno del 4 per cento con un trend di crescita, per l’Italia, che prevede di passare dai 10 milioni di container standard a 12,5 milioni entro il 2020 e ai 17,5 entro il 2030. Per quanto riguarda il turismo si stima che i croceristi che sbarcheranno in Italia  entro il 2020 potrebbero superare i 17 milioni per salire fino a 24 milioni entro il 2030.