Viaggiare in autostrada senza pagare il pedaggio è il sogno di molti. Un sogno che un’azienda di autotrasporto della provincia di Bergamo ha deciso di trasformare in realtà con una serie di stratagemmi: come accodarsi ad altri veicoli per “ingannare” il Telepass, oppure chiedere il modulo del pagamento da effettuare entro 15 giorni e poi “dimenticarsi” di farlo. Dalle indagini, svolte dalla sottosezione autostradale della Polizia stradale di Alessandria, coordinata dal pubblico ministero della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Asti, Luciano Tarditi, è emerso che sono 4.464 i transiti insoluti per un importo di 101.856,18 euro.
Le irregolarità sono venute alla luce da un monitoraggio della Satap, la concessionaria autostradale per la A21 Torino-Piacenza e la A4 Torino-Milano. I conducenti, spiega la Questura di Alessandria in un comunicato, “si avvalevano sistematicamente delle piste riservate al “Telepass” o al “Fast-Pay” (Viacard, Bancomat e Carte di Credito), salvo poi chiederne l’intervento a mezzo citofono dell’esattore allo scopo di ottenere l’erogazione automatica del modulo da utilizzarsi per il pagamento nei 15 giorni successivi ma di fatto mai effettuato. In alcuni casi invece, la strategia prevedeva di accodarsi ad altri veicoli in uscita dalla pista Telepass riuscendo a transitare prima che la sbarra si chiudesse, evitando in questo modo il pagamento del pedaggio e creando pericolo in corrispondenza delle barriere per la sicurezza stradale in genere”. Nei confronti della società d’autotrasporto è stato emesso un decreto di sequestro preventivo di 44 veicoli industriali e commerciali (11 sequestrati giovedì mattina e 33 in fase di ricerca).