Da una parte il Pra, ovvero pubblico registro automobilistico gestito dall’Aci; dall’altro la Motorizzazione civile, organismo che dipende dal ministero dei Trasporti. Due realtà (e due spese) che da tempo avrebbero potuto, anzi dovuto essere unificate. Ora l’Italia ha l’occasione per farlo, cancellando finalmente l’assurda scelta di avere due enti pubblici adibiti a fare la stessa cosa. La riforma della pubblica amministrazione, nota anche come legge Madia, ha assegnato infatti direttamente al ministero delle Infrastrutture e Trasporti il compito di rilasciare il certificato di proprietà e carta di circolazione, accorpando il servizio tramite un’unica banca dati e tagliando drasticamente i costi. Sarà davvero la volta buona? Per scoprirlo, per sapere se davvero sarà introdotto un solo documento unificato che contenga tutti i dati di proprietà e di circolazione di autoveicoli, motoveicoli e rimorchi, occorrerà attendere che sulla questione di pronuncino diversi ministeri. E sono in molti a ricordare come i “palazzi romani” non brillino per la rapidità, mentre altri sottolineano come i grandi annunci fatti dal presidente del Consiglio Matteo Renzi nella primavera del 2014, sempre a proposito dell’accorpamento tra Pra e Motorizzazione, siano miseramente naufragati. E, come non bastasse, c’è un passaggio nel testo della legge Madia che pone altri punti interrogativi: nel testo si parla infatti della possibilità di istituire “un’agenzia sottoposta alla vigilanza del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti” a patto però che questo non voglia dire “nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica”…