“Il nuovo Sistri sarà un sistema di tracciabilità dei rifiuti talmente efficiente da far scuola in tutta Europa, come annunciato dal ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti? E verrà realizzato in pochi mesi, diventando operativo a gennaio 2016 semplificando ogni operazione, riducendo contemporaneamente i costi per le aziende, eliminando le black box e le token usb, come ha sempre promesso il ministro? Fai Conftrasporto e tutto il mondo dell’autotrasporto italiano non possono che accogliere con gioia queste dichiarazioni e augurarsi che ogni singola parola data venga mantenuta. I clamorosi fallimenti registrati in passato dal progetto Sistri non lasciano indurre a facili ottimismi o entusiasmi, ma la speranza è che si possa davvero svoltare pagina. E a questo proposito il ministro sappia che le associazioni di categoria sono a disposizione del Governo per fornire qualsiasi possibile consiglio utile per far si che quel traguardo possa essere davvero raggiunto con l’inizio del nuovo anno. Gli imprenditori che ogni giorno toccano con mano i problemi da superare, gli esperti delle federazioni che da anni sono al lavoro per trovare una soluzione al problema della tracciabilità dei rifiuti e, dunque, per costruire un'”arma” realmente funzionante da tenere costantemente puntata contro le ecomafie, se interpellati potranno essere molto utili. Il ministro non deve far altro che dire ai suoi collaboratori di alzare un telefono”. Con queste parole Paolo Uggè, presidente nazionale di Fai Conftrasporto, ha commentato le dichiarazioni rilasciate da Graziano Delrio alla testata Trasporto Commerciale per illustrare il nuovo Sistri2 e per spiegare, soprattutto, perché questa volta funzionerà. “Un dialogo costruttivo è l’unica strada percorribile per evitare di rischiar di ripetere le costosissime figuracce fatte in passato”, ha concluso Paolo Uggè, “con l’aggravante di punire con sanzioni pesantissime, da 15mila e 500 euro per ogni controllo risultato “positivo”, imprese di autotrasporto colpevoli solo di aver obbedito all’obbligo d’installare sui propri tir scatole nere mal progettate e forse peggio realizzate. E che comunque, nella stragrande maggioranza dei casi non hanno mai funzionato”.