Auto, la produzione va a gonfie vele: a marzo crescita del 36,9 per cento

Boom della produzione di auto. Secondo i dati Istat, a marzo c’è stata una crescita del 36,9 rispetto allo stesso mese del 2014. È il sesto mese consecutivo di rialzo a due cifre. Nella media del primo trimestre la crescita è del 36,2 per cento. In generale, la produzione industriale a marzo è salita più delle aspettative: l’indice destagionalizzato ha infatti registrato un aumento dello 0,4 per cento rispetto al mese precedente. L’Istat evidenzia però che l’indice, corretto per gli effetti di calendario, è aumentato in termini tendenziali dell’1,5 per cento.
Nella media del trimestre gennaio-marzo 2015 la produzione è cresciuta dello 0,3 per cento rispetto al trimestre precedente, segnando l’incremento più alto dal quarto trimestre del 2013. Nella media dei primi tre mesi dell’anno la produzione è diminuita dello 0,1 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. L’indice destagionalizzato, aggiunge l’Istat, presenta variazioni congiunturali positive nei raggruppamenti dei beni di consumo (+1,4 per cento) e dei beni intermedi (+0,3 per cento); diminuiscono invece i beni strumentali (-0,2 per cento) e l’energia (-0,1%).
In termini tendenziali gli indici corretti per gli effetti di calendario registrano, a marzo 2015, aumenti nei comparti dell’energia (+4,8 per cento), dei beni di consumo (+3,5 per cento) e, in misura più lieve, dei beni strumentali (+1,4 per cento); segnano invece una diminuzione i beni intermedi (-2,0 per cento). Per quanto riguarda i settori di attività economica, i comparti che registrano la maggiore crescita tendenziale sono quelli della produzione di prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici (+22,2 per cento), della fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (+15,9 per cento) e della fabbricazione di mezzi di trasporto (+13,2 per cento). Le diminuzioni maggiori si registrano nei settori dell’attività estrattiva (-9,4 per cento), dell’industria del legno, della carta e stampa (-5,9 per cento) e della fabbricazione di apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche (-5,1 per cento).