A chi causa un incidente stradale o nautico con vittime o feriti sarà immediatamente sospesa la patente per cinque anni, in attesa degli esiti del processo fino all’ultimo grado di giudizio. Sarà poi il giudice a decidere se la patente verrà revocata e per quanto tempo. Lo prevede un nuovo emendamento al disegno di legge sull’omicidio stradale presentato giovedì dal relatore Giuseppe Cucca.
“Ai tempi stabiliti per la revoca”, spiega il relatore, “ho pensato di aggiungere anche il tempo di svolgimento dell’intero processo, durante il quale la patente resta sospesa. Così ho presentato un subemendamento che aumenta sino a cinque anni il tempo di sospensione della patente”. Cucca spiega che “parlare di ergastolo della patente è sbagliato e fuorviante, oltre che incostituzionale. Tutto verte intorno al periodo durante il quale l’interessato non può svolgere l’esame per conseguire di nuovo la patente di guida”. “Nel nuovo testo si prevede la revoca della patente”, spiega il parlamentare, “chi ha provocato un omicidio stradale non può sostenere il nuovo esame prima che siano decorsi 12 anni dal provvedimento di revoca, che, decorre dalla data di passaggio in giudicato della sentenza di condanna, ovvero alla fine del processo. I 12 anni sono aumentati a 20 anni nel caso in cui il responsabile fosse stato in precedente condannato per guida in stato di ebbrezza o fosse sotto l’effetto di sostanze stupefacenti, e passano a 30 anni nel caso in cui il responsabile del reato guidasse in stato di ebbrezza e ad una velocità eccessiva”.