“Il reato di omicidio stradale, atteso da anni e ancora incredibilmente in pensatoio, perde per strada una sua parte fondamentale come l’ergastolo della patente, unica vera garanzia di non reiterazione del reato, deterrente ancor più del carcere, da dove una scappatoia per uscire si trova sempre. È una barzelletta che non fa ridere”. Lo dice, “con rammarico pari all’indignazione”, il presidente della Regione del Veneto Luca Zaia, commentando il deposito in Commissione Giustizia del Senato del disegno di legge sull’omicidio stradale, dal quale è scomparsa la previsione della sanzione più severa, quella che prevedeva per i condannati di non poter guidare mai più.
“Sono indignato per le famiglie delle vittime alle quali sono state fatte, come al solito, promesse roboanti che poi non vengono regolarmente mantenute; sono indignato perché, se le cose non cambieranno, un drogato o un ubriaco che ha ucciso bambini sulle strisce pedonali dopo qualche anno (ma sarà poi vero?) di purgatorio, potrà tornare alla guida della sua auto di grossa cilindrata; sono indignato perché in questo Paese non si ha mai il coraggio di andare fino in fondo, soprattutto, purtroppo, nel punire chi delinque e, facendolo, provoca dolore, drammi e sofferenze alla gente per bene”.