La patente non vale all’estero, in caso di infrazioni la guida può essere vietata

In caso di infrazioni gravi, un cittadino europeo potrà vedersi vietata la guida in un Paese diverso da quello in cui è stata rilasciata la patente. Il principio, già contenuto nelle direttive in vigore, è stato ribadito dalla Corte di giustizia dell’Unione europea. La sentenza in questione fa riferimento al caso di una donna austriaca che, fermata a un controllo in Germania, è risultata positiva alla cannabis. Le autorità tedesche hanno quindi deciso di proibirle la guida sulle strade tedesche, sebbene la donna dotata di patente austriaca possa continuare normalmente a guidare in Austria.

La Corte ha concluso che “il titolare di una patente di guida può vedersi rifiutare da un altro stato membro il diritto di guidare nel territorio di tale Stato dopo avervi commesso un’infrazione stradale di natura tale da determinare la sua inidoneità alla guida”. Tuttavia, sottolinea la Corte, “tale diritto non dev’essere negato indefinitamente e i requisiti imposti per la sua riacquisizione devono rispettare il principio di proporzionalità”. E le misure tedesche sono “efficaci e proporzionate”, in quanto il divieto di guida è limitato a cinque anni e può essere revocato prima presentando una perizia medico-psichiatrica che certifichi l’astinenza da sostanze stupefacenti per un anno.