Esce il navigatore satellitare. Entrano car e bike sharing. Cambia il paniere Istat utilizzato per calcolare l’inflazione e le novità riguardano anche il mondo dei trasporti. Così si scopre che rappresentano le nuove abitudini di consumo delle famiglie nel 2015 car e bike sharing, i biscotti e la pasta senza glutine, la birra analcolica, le bevande al distributore automatico, il caffè al ginseng al bar e l’assistenza fiscale per calcolo delle imposte sulla casa.
Addio a registratore dvd, navigatore satellitare, impianto hi fi e corso di informatica, voci che secondo l’Istat non rappresentano più consumi consolidati nelle abitudini di spesa delle famiglie. Nel 2015 il paniere utilizzato per il calcolo dell’inflazione, precisa l’Istat, si compone di 1.441 prodotti (erano 1.447 nel 2014), aggregati in 618 posizioni rappresentative (erano 614): la lieve diminuzione è da scrivere a una migliore definizione delle varietà dell’ortofrutta. Nel 2015 restano 80 (come l’anno precedente) i comuni capoluogo di provincia che concorrono alla stima dell’inflazione. La copertura dell’indagine, in termini di popolazione provinciale, è pari all’83,5 per cento (83,3 per cento nel 2014). Le divisioni di spesa con il peso relativo maggiore per l’indice Nic sono Prodotti alimentari e bevande analcoliche (16,5 per cento), Trasporti (13,8 per cento), Abitazione, acqua, elettricità e combustibili (11,6 per cento) e Servizi ricettivi e di ristorazione (11,2 per cento).