Burocrati insensati. Fai Piemonte contro chi chiude i trafori per pochi fiocchi di neve

Pochi fiocchi e molti disagi. È bastata una manciata di parole a Bruno Graglia, presidente regionale per il Piemonte di Fai Conftrasporto per dimostrare al prefetto di Torino Paola Basilone e  al presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino quanto inutilmente  dannosa sia stata la decisione di interdire i trafori autostradali al traffico pesante nella nottata di ieri in previsione di precipitazioni nevose. Un’ordinanza che in una lettera inviata oltre che a prefetto e presidente della Regione anche al presidente nazionale di Fai Conftrasporto, Paolo Uggè, Bruno Graglia definisce insensata e scondiderata visto che “per una intera notte la mobilità transfrontariera tra il Piemonte e la Francia è stata sospesa sulla base della previsione di precipitazioni, nemmeno di particolare intensità, a prescindere dalla reale esigenza e senza tener conto della durata effettiva dell’evento atmosferico. A nostro giudizio le autorità francesi, che in base alle informazioni in loro possesso hanno deciso di interrompere il flusso internazionale, quando si sono resi conto che le previsioni non corrispondevano alla realtà atmosferica, avrebbero dovuto immediatamente ripristinare il transito dei mezzi, senza obbligare migliaia di persone a sostare al freddo lungo le autostrade. Si tratta di un danno enorme all’economia piemontese, che deve essere attribuito a una decisione unilaterale insensata, assunta da burocrati che non sono in grado di garantire la responsabilità del proprio ruolo” Parole durissime che ma non potevano non essere usate, come spiega sempre il presidente piemontese di Fai Conftrasporto, affermando che “da cittadini, da contribuenti e da utenti di un’infrastruttura di rilevanza internazionale non vogliamo tacere davanti a una simile incapacità di garantire il servizio che si viene chiamati a sovrintendere. E’ impensabile che a un camion venga chiesto un pedaggio di varie centinaia di euro per l’attraversamento alpino e poi si “fermi il mondo” davanti a una previsione di una normale nevicata nel periodo invernale, per di più senza saper fare marcia indietro quando appare palese l’errore compiuto. L’economia Italiana e piemontese ha investito ed investe continuamente in un sistema infrastrutturale adeguato, vi sono procedure e dotazioni di mezzi antineve all’avanguardia, la preparazione tecnica del personale è sicuramente all’altezza di gestire una nevicata, e da operatore esigo che mi venga garantito il servizio fino a quando tecnicamente è possibile. Da operatore se sbaglio perché il mio veicolo non è dotato di catene o non è in perfetto stato di manutenzione vengo punito e in silenzio pago la sanzione, se è necessario collaboro all’emergenza con il mio veicolo, aspettando paziente il momento in cui si avvia la colonna dietro allo spazzaneve. Ma se il mio diritto di lavorare viene sospeso perché qualcuno non è capace di fare il suo mestiere, che è garantirmi l’uso dell’infrastruttura, mi arrabbio e protesto! E’ la seconda volta che questa situazione si presenta. E’ già capitato l’11 Febbraio del 2013. Adesso basta!”