Confcommercio: “Fermiamo la concorrenza sleale. Anche quando viaggia sui Tir”

 “La concorrenza sleale di chi non rispetta le regole, che si può tradurre in una sola parola, illegalità, produce al Paese un danno  che “vale” 26 miliardi di euro l’anno”. Lo ha affermato il presidente di Confcommercio imprese per l’Italia, Carlo Sangalli, aprendo a Roma i lavori di  “Legalità, mi piace”, la giornata organizzata per fare un bilancio delle attività criminali che gravano sulle imprese del terziario di mercato. Un bilancio redatto sulla base di dati precisi, raccolti attraverso un’ indagine condotta da Confcommercio su un ampio campione delle imprese associate, comprese quelle che operano nel settore del trasporto e della logistica. Settore in cui il mancato rispetto delle regole è stato ripetutamente denunciato in passato da Conftrasporto  che, proprio al fianco di Confcommercio, è stata la prima organizzazione del trasporto a firmare un specifico protocollo di’intesa contenente gli indicatori utili a individuare la presenza di realtà malavitose nel settore. Una battaglia nella quale Conftrasporto non intende indietreggiare di un solo passo. Ma per vincerla deve trovare alleati altrettanto decisi, come ha sottolineato sempre Carlo Sangalli affermando che “abbiamo tutti il dovere di denunciare gli episodi di illegalità, ma abbiamo anche il diritto di non essere lasciati soli”. Soprattutto dallo Stato: per dare concretezza alla lotta contro le infiltrazioni malavitose nel trasporto si deve infatti operare innanzitutto nella formazione delle leggi e non attraverso generici richiami utili solo a ottenere visibilità sulla stampa, lanciati magari in convegni dove si esalta il principio del rispetto delle regole per poi, una volta spenti i riflettori, depotenziare quanto si cerca d’introdurre nell’ordinamento giuridico. E successo nel dibattito alla Camera, dove si è cercato di “togliere la miccia” alla proposta del ministro ai Trasporti, Maurizio Lupi, d’introdurre nuove regole nell’autotrasporto in linea con i principi europei. Dall’indagine condotta da Confcommercio emerge che il 63 per cento delle imprese di autotrasporto negli ultimi sei mesi ha visto diminuire i propri ricavi e che il 53 per cento ha dovuto subire ritardi nei tempi di pagamento, denunciando (71 per cento delle imprese) un peggioramento dell’andamento economico. In queste condizioni, senza regole, la criminalità trova vere e proprie autostrade da percorrere liberamente. Ecco perché nella battaglia sul rispetto delle regole per la legalità nessuno può tirarsi indietro.

Paolo Uggé