Da alcune settimane c’è chi si sta adoperando affinché il rosso del semaforo sia un po’ meno austero. Ecco che quindi arrivano i “semafori dell’amore”, così denominati da Luca Abete, inviato di “Striscia la notizia”. I sistemi di sicurezza così truccati hanno in breve fatto il giro del web. Si tratta di un modo innovativo per imporre l’alt agli automobilisti: invece del classico cerchio appare un cuore rosso. I napoletani hanno davvero inventato un modo davvero insolito e originale per dare lo stop. Geniali, ancora una volta. Tutte le immagini dei semafori vengono raccolte sul profilo Instagram di “Cuoredinapoli”.
Sono un centinaio i “traffic lights” così agghindati. “Il Mattino” nella sua edizione online ha svelato il mistero dei cuori. Gli autori sono stati gli artisti dell’Accademia delle belle arti di Napoli. Il #cuoredinapoli torna alla città, hanno spiegato gli organizzatori, con il simbolo che spunta sui semafori di Napoli. “Tutto in una notte, un’opera corale che parla di relazione. La forma del #cuoredinapoli che, fino a pochi giorni fa, era posizionato sulla collina di San Martino e ha illuminato senza sosta le notti dei napoletani, sin dal giorno della sua installazione: il 14 febbraio scorso, in occasione di #cuoredinapoli, l’evento preparatorio al Festival del Bacio. Dopo essere diventato un segno benvoluto ed accolto, autonomamente e a braccia aperte, dalla città, si è ripresentato, moltiplicato, su un indefinito numero di semafori posizionati su tutto il territorio cittadino. Un’azione”, si legge nell’articolo del Mattino (clicca qui) che riporta il comunicato degli organizzatori, “volta a riconsegnare alla città un simbolo che era diventato parte dell’immaginario collettivo e che ha lasciato, una volta spostato dalla sua sede, un vuoto molto più ampio di quello fisicamente occupato dalla scultura luminosa e che porta la firma di “mediaintegrati”, un team di artisti già da anni all’opera sul territorio cittadino. Intanto, il #cuoredinapoli sta cercando un nuovo luogo da dove illuminare i sogni dei napoletani. Un luogo che potrà essere quello giusto, solo se a sceglierlo sarà la città stessa”.