Auto, le vendite crescono del 9,2 per cento. Ma i numeri sono quelli di 20 anni fa

“Arriva l’effetto 80 euro”, come dice Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor che ipotizza “il passaggio dalla stagnazione a una moderata ripresa”. Oppure no, non è il caso di festeggiare, come pensano l’Unrae (associazione dei costruttori esteri) e i concessionari di Federauto, per i quali “è ancora presto per aprire bottiglie di champagne”. Fatto sta che a ottobre il mercato italiano dell’auto è cresciuto del 9,2 per cento. Le immatricolazioni sono state 121.700, che portano il totale da inizio 2014 a 1 milione 159 mila, il 4,2 per cento in più rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.

In crescita anche Fiat Chrysler Automobiles che registra un incremento del 5,6 per cento, un dato comunque inferiore a quello del mercato e perde circa l’1 per cento in termini di quota, dal 28 per cento di un anno fa al 27,1 per cento. Confermata la leadership nel segmento A, con il 58,4 per cento complessivo di quota, per Fiat 500 e Panda, mentre la 500L è al 53,4 per cento nel suo segmento e la Ypsilon per il secondo mese consecutivo è la compatta più venduta in Italia. “Un vero e proprio exploit”, spiega Fca, “è stato fatto registrare da Jeep, che ha incrementato le vendite del 136,8 per cento, anche grazie al nuovo arrivato Renegade con quasi 2 mila unità vendute a un mese dal lancio. Molto positivo il risultato di Lancia (che rispetto a ottobre 2013 ha aumentato le immatricolazioni del 18,85 per cento), mentre Alfa Romeo accresce le vendite del 5,9 per cento”.
In ogni caso, gli operatori del settore frenano e non festeggiano: “Il segno positivo del mercato”, commenta Massimo Nordio, presidente dell’Unrae, l’associazione delle case estere, “nasconde l’evidenza che le vendite alle famiglie, vera cartina di tornasole dello stato di salute del mercato, restano stagnanti su livelli prossimi a quelli dello scorso anno”. Per Roberto Vavassori, presidente dell’Anfia, l’associazione delle case nazionali, “il mercato italiano è solo ai primi passi di un lungo cammino di ripresa, tant’è che i volumi immatricolati a ottobre 2014 sono sui livelli di 20 anni fa (117.765 unità a ottobre 1995)”. Anche Quagliano sottolinea che “il quadro resta comunque ancora molto delicato” e che “la via per tornare a livelli di mercato fisiologici è ancora lunga”. “Il 2014”, dice Filippo Pavan Bernacchi, presidente di Federauto, “chiuderà a circa 1.350.000 unità. Un numero molto distante dai 2 milioni di pezzi l’anno risultanti dalla media degli ultimi cinque anni. Un numero che, se confermato, ci riporterebbe agli Anni 70”.