È un periodo decisamente difficile per chi deve viaggiare in Germania. Nel fine settimana, infatti, lo sciopero dei macchinisti dei treni ha mandato in tilt l’intero sistema di trasporto su ferro. La protesta ha coinvolto i treni interregionali, regionali e urbani della Deutsche Bahn ed è finita alle 4 di lunedì mattina. Nelle stesse ore è iniziato però il fermo dei piloti Lufthansa. Dalla terra ai cieli, gli scioperi stanno mettendo in ginocchio i trasporti tedeschi.
Già la scorsa settimana si erano fermati i piloti della compagnia low cost Germanwings, controllata dalla compagnia di bandiera, nell’ambito di una vertenza sul trattamento pensionistico che dura da mesi e che ha già colpito oltre mezzo milione di passeggeri dallo scorso aprile. Ora tocca a quelli della “casa madre”: il sindacato dei piloti Vc ha infatti annunciato un’astensione dal lavoro lunedì e martedì, 20 e 21 ottobre. Incroceranno le braccia per 35 ore, dalle 11 di lunedì mattina fino alle 22 di martedì. Lufthansa ha definito “sproporzionata” la reazione dei sindacati al cambiamento del trattamento pensionistico. In base alle attuali regole, infatti, i piloti possono andare in pensione a 55 anni e ricevere il 60 per cento del loro salario, ma l’Unione Europea ha dato loro il premesso di volare fino a 65 anni, rendendo, secondo Lufthansa, i benefit per il pensionamento precoce ormai obsoleti. Secondo l’agenzia Reuters saranno circa 1.450 i voli cancellati, con disagi per oltre 200.000 passeggeri. Intanto, i piloti Lufthansa, dopo lo sciopero proclamato per oggi sui voli interni e a medio raggio, hanno annunciato un nuovo stop ai voli anche per domani sui voli a lungo raggio. Lo sciopero – il nono da fine agosto – durerà tutta la giornata di domani, dalle sei del mattino alle 23,59 e non dovrebbe toccare le controllate Swiss e Austrian Airlines.